Nonostante il via libera alla Camera dell'emendamento presentato dal deputato genovese Lorenzo Basso per portare l'integrazione al reddito per i lavoratori Ilva al 70%, la Fiom Cgil ha confermato sciopero e manifestazione previsti per lunedì 11 gennaio."Lo confermiamo - spiega Armando Palombo della Fiom Cgil - per molte ragioni. L'emendamento è un piccolo passo ma non basta. Nel bando di vendita di Ilva, ad esempio, si parla di adeguati livelli occupazionali che non vuol dire ci siano garanzie. Basta solo questo per essere in piazza lunedì. C'è la chiara consapevolezza che la vicenda siderurgica italiana è un gran pasticcio e in più su Genova le garanzie su reddito e occupazione inserite nell'accordo di programma sono sempre più minate".
Critica la posizione di Alice Salvatore. Per il Movimento 5 Stelle si tratta di "una vittoria di Pirro che allunga solo l’agonia dei lavoratori Ilva e conferma anzi, se mai ce ne fosse bisogno, la volontà di vendere lo stabilimento al miglior offerente".
Giudizio positivo arriva invece da Antonio Apa della Uilm: "E' importante il sostegno del Governo al'emendamento, accolta la nostra richiesta di arrivare al 70% del reddito ed è retroattivo. Cessione a privati? Ho dei dubbi su cordate "tricolori" ed ho dubbi che, in generale, si realizzi. Ma se così fosse sono necessarie la salvaguardia delle prospettive industriali e dell'occupazione".
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