cronaca

A fronte del sovraffollamento dei pronto soccorso
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Il contagio in Liguria viaggia a due velocità. "Le 'ali' di ponente e levante sono sotto la media nazionale, mentre a Genova la situazione è molto più complicata. Le terapie intensive restano stabili, si conferma il trend divergente tra ricoveri ospedalieri e pazienti gravi già registrato nelle ultime settimane". la conferma arriva direttamente dal governatore Giovanni Toti, che nella composizione della nuova giuta regionale ha tenuto per sé le deleghe alla Sanità.

L'ospedale Evangelico diventa covid hospital
, a sostegno soprattutto del Villa Scassi che ha patito l'urto del ponente della città. "È possibile che si decida nei prossimi giorni l'aggiunta di Savona e Cairo Montenotte, sempre a sostegno del ponente dell'area metropolitana genovese: da questa eventuale azione, se mai ce ne fosse bisogno, potrebbero essere ricavati altri 130 posti letto. Per quanto riguarda invece le strutture extraospedaliere una ha già aperto, un'altra aprirà a metà della settimana prossima e le ultime a cavallo dell'ultima settimana di ottobre", ha proseguito Toti.

All'Evangelico di Voltri si aggiune il padre Antero Micone di Sestri Ponente tra quelli che tornano a dedicarsi esclusivamente al covid. "Alla normale attività si è sommato l'arrivo di numerosi pazienti con sintomatologia covid correlata, molti dei quali provenienti da residenze sociosanitarie", spiega Alisa. La riorganizzazione saràattiva "nel più breve tempo possibile". La super Asl, inoltre, fa sapere che prosegue l'attivazione di posti letto extra-ospedalieri sul territorio genovese per supportare l'intensa attività ospedaliera, in particolare a supporto dei pazienti covid positivi che, superata la fase acuta, possono essere dimessi in piena sicurezza, ma necessitano di una medio-bassa complessità assistenziale prima del loro rientro al domicilio.

"Contiamo di avere 200 posti aggiuntivi a scaglioni di 60 nelle prossime tre settimane. Osserviamo con grande attenzione il dato delle intensive, della mortalità e della disponibilità dei posti letto, nella consapevolezza che occorre prendere misure per frenare il contagio, cosa che abbiamo fatto insieme al sindaco Bucci tra i primi in Italia senza alcun indugio. Le misure sono state prese, cerchiamo di lavorare tutti con grande equilibrio tenendo presenti le esigenze di una città e della nostra sanità, evitando le oscillazioni eccessive tra l'euforia del 'tutti fuori' e il terrore del 'tutti dentro'. Se ci sarà bisogno siamo pronti a ulteriori azioni, ma sempre opportunamente calibrate sull'andamento del contagio", ha aggiunto il governatore ligure.

Occorre andare al pronto soccorso solo se si è davvero in grande necessità, è l'indicazione che Toti e i sanitari ripetono a ogni incontro con la stampa. "Non è il posto dove andare per fare un tampone perché si mette a rischio l'efficienza dell'intero sistema, oltre alla propria salute. È fondamentale rivolgersi in primo luogo alla rete dei medici di famiglia che stanno lavorando con noi anche per aprire ulteriori punti di screening da lunedì prossimo. Nervi saldi: la situazione è complessa ma per nulla fuori controllo, come qualcuno vorrebbe far credere. Stiamo facendo tutto quello che serve per tenere in sicurezza la nostra città e la nostra regione". 

"L'aumento dei casi ha portato un carico rilevante ai pronto soccorso della città di Genova", ha detto il responsabile del dipartimento interaziendale regionale emergenza urgenza Angelo Gratarola. Registrato un aumento sia dei pazienti covid correlati sia di quelli con patologie differenti. A marzo si era quasi azzerato l'afflusso di casi non covid. "Stiamo organizzando l'accoglienza di tutti quelli che necessitano di un ricovero, ma dobbiamo ricordare che una certa quota di pazienti giunge al pronto soccorso spinti da paura eccessiva, con sintomatologia influenzale ma senza difficoltà respiratoria. Arrivare solo con febbre, tosse, cefalee, mialgie ma respirando regolarmente non è un uso appropriato della risorsa di emergenza che rischia di creare ingolfamento e sovraccarico", ha confermato Gratarola.

"Il San Martino sta lavorando su più fronti sui casi che arrivano, per la maggior parte di media e bassa intensità, per contribuire con i nostri posti letto alle degenze covid", ha detto il direttore generale del policlinico San Martino Giovanni Ucci. "Siamo arrivati finora a 180, abbiamo fatto un piano per incrementare gradualmente in base alle necessità, fino ad arrivare a circa 300 posti letto. Stiamo cercando su un altro fronte di preservare le attività elettive che offre solo il San Martino (neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare e altre) che richiedono anche le terapie intensive che per ora non sono particolarmente impegnate dal Covid. Ringrazio gli uffici che si sono occupati anche oggi di preparare le delibere per assumere medici e infermieri. Stiamo lavorando per assumere personale in modo da aprire in caso di necessità altri reparti covid o supportare le strutture che dovessero averne bisogno", ha ribadito Ucci.

Per il l direttore generale dell'istituto Gaslini, Paolo Petralia, i bambini ricoverati nella struttura pediatrica "continuano a seguire il trend generale della popolazione adulta. Abbiamo visto nelle ultime tre settimane un aumento progressivo dal 5, al 10, al 15% di positività su un campione di tamponi che rimane stabile sui 1300 a settimana, somministrati a bambini sintomatici nell'intero territorio metropolitano e processati al Gaslini. Questa settimana sono stati usati i test rapidi e i risultati sono sostanzialmente sovrapponibili ai molecolari delle settimane scorse: si dimostra la specificità e l'affidabilità al 90% del campione. Possiamo duqne guadagnare tempo (il testo rapido viene concluso in mezz'ora al massimo) facilitando l'individuazione precoce dei positivi e la tracciatura dei contatti. Sono cresciute le telefonate al call center regionale attivato il 14 settembre: 130 al giorno questa settimana. L' evidente necessità di tutelare anche genitori e operatori ha portato a una campagna di screening in ospedale per offrire test rapidi gratuiti e volontari", ha concluso Petralia.