cronaca

Il ministro Boccia: "Mittal ha posto ricatto occupazionale"
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"Se ArcelorMittal non rivede la decisione di lasciare Taranto, per l'ex Ilva scatterà l'amministrazione straordinaria, con un prestito ponte" da parte dello Stato in modo da riportare l'azienda sul mercato entro un paio d'anni. Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia spiega qual è il piano B del governo per l'ex Ilva.


"Mittal - ha aggiunto Boccia - ha posto un ricatto occupazionale inaccettabile, che il governo ha già respinto. E dunque deve assumersi le proprie responsabilità e rispettare le leggi della Repubblica italiana. E se non lo facesse? C'è l'amministrazione straordinaria che ha salvato l'Ilva dal crack dei Riva - ha aggiunto il ministro - con un prestito ponte e con l'obiettivo di riportare entro uno-due anni, come previsto dalla legge, l'azienda sul mercato. Se fosse necessario lo rifaremo senza alcun problema. Alternativa non c'è". Solo una volta decisa l'amministrazione straordinaria "si deciderà se ci sono altre aziende dello Stato che possono entrare nella cordata. Io - ha concluso Boccia - penso che abbia assolutamente fondamento la possibilità che entrino altre aziende, tra cui Cassa Depositi e Prestiti, ma è un tema che si porranno i commissari".


L'INCHIESTA - La Procura di Milano indaga anche su eventuali illeciti tributari e su presunti reati pre-fallimentari, con un focus sul mancato pagamento dei creditori dell'indotto, nel fascicolo esplorativo aperto sull'addio di ArcelorMittal all'ex Ilva, ancora formalmente a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Filoni questi che si aggiungono a verifiche su presunte appropriazioni indebite di materiale relativo al magazzino di materie prime, su false comunicazioni societarie e al mercato. 

E' attesa in giornata la fissazione dell'udienza civile relativa al ricorso cautelare presentato dai commissari straordinari dell'ex Ilva contro l'atto di citazione con cui ArcerloMittal ha chiesto di recedere dal contratto d'affitto degli stabilimenti del polo siderurgico con base a Taranto. Il giudice e presidente della sezione specializzata in materia d'impresa Claudio Marangonoi, al quale è stato assegnato il procedimento, già nella tarda mattinata dovrebbe comunicare alle parti la data dell'udienza prevista tra 10-15 giorni, mentre la Procura dovrebbe intervenire nel procedimento con un atto scritto entro qualche giorno, forse già domani.