salute e medicina

L'età media dei contagiati scende a 41 anni, oltre 300 in terapia intensiva
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Proroga dello lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi all'aperto su tutto il territorio nazionale e per l'intero arco della giornata. Sono i due impegni posti dalla maggioranza al Governo nella risoluzione presentata nell'Aula della Camera a seguito delle comunicazioni del ministro Roberto Speranza, in vista dell'imminente nuovo Dpcm sull'emergenza Coronavirus. Nel documento si sollecita l'Esecutivo a "verificare, avvalendosi del Cts, in considerazione dei dati epidemiologici che evidenziano una significativa crescita dei contagi da infezione da Covid-19 sull'intero territorio nazionale, la necessità di individuare ulteriori misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del virus, in linea con gli indirizzi che il Parlamento riterrà di formulare".

L'età media delle persone contagiate
, che in passato era di 65-70 anni, in questo momento è di 41 anni. "Ed è chiaro che una persona più giovane è più capace di resistere" meglio all'attacco del virus. Lo ha rilevato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle sue comunicazioni in Aula alla Camera sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione di Covid-19. Il ministro ha snocciolato numeri e ha parlato dell'impatto sulla scuola e sulle famiglie.

"Nel mese di agosto l'età media era 31 anni,
dunque anche sul piano dell'età c'è una tendenza verso un innalzamento. E dovremo in questi mesi difficili tenere la massima attenzione possibile alle persone più fragili, agli anziani e a chi ha altre patologie". Ma soprattutto "dovremo fare attenzione al contagio intrafamiliare, perché se l'età si è così alzata, evidentemente è dentro le famiglie che dalle persone più giovani almeno parzialmente il virus è stato portato a generazioni che sono più avanti negli anni", ha ragionato Speranza.

I mesi di lockdown hanno reso più marcate le paure, i disagi e le solitudini. "Sono tanti i cittadini che si sono rivolti in questo periodo a servizi di salute mentale, a psicologi e psichiatri che si sono mobilitati per mettere a disposizione professionalità e esperienza. Ma oggi più che mai, occorre un ruolo forte dello stato per dare risposte concrete ai cittadini più fragili. Per farlo stiamo lavorando a un processo di riorganizzane del Snn e di rafforzamento dei dipartimenti di servizi di salute mentale dotandoli di maggiori risorse umane tecnologiche e finanziarie", ha proseguito il ministro.

Le persone ricoverate con sintomi in questo momento nelle strutture sanitarie sono oltre 3400. Le persone in terapia intensiva sono circa 320. "Questi numeri sono sostenibili per il nostro Ssn che ha dimostrato la sua forza, con le sue donne e i suoi uomini, su cui tra l'altro stiamo continuando ad investire risorse molto significative". È chiaro, ha aggiunto il ministro, che "rispetto ai giorni più difficili, quando avevamo oltre 4mila persone in terapia intensiva, averne 323 significa stare in una situazione migliore rispetto a quella, però non possiamo anche in questo caso non vedere la tendenza. Durante l'estate eravamo arrivati ad avere 30 persone in terapia intensiva, oggi siamo a più di 300. Questo significa che stiamo gestendo una fase di convivenza, ma che il virus c'è, circola e continua a mandare persone in stato di vera e significativa sofferenza".

Il quadro internazionale segnala una mutazione di fase rispetto al passato. "Nel mondo il numero dei contagiati è di 35 milioni e quello dei decessi ha superato 1 milione, un dato assolutamente rilevante", ha proseguito Speranza citando i dati dell'Ecdc (European center for disease control) che "ci offre un'indicazione dell'incidenza del virus nei diversi Paesi europei, attraverso un indice costruito sulla base dei contagi avvenuti nel Paese in 14 giorni per 100mila abitanti. Un numero importante, che ci consente di avere una prima fotografia di cio' che sta avvenendo in Europa. La Spagna è a 319 ed è il paese europeo più in difficoltà in questo momento. La Francia è arrivata a 246, l'Olanda a 243, il Belgio a 220, la Gran Bretagna a 163. L'Italia è  in questo momento a 45, un numero notevolmente più basso rispetto agli altri Paesi europei" dove "dopo una fase lunga in cui la tendenza dei governi è stata quella di alleggerire le misure, in questo cambio di fase c'e' un'inversione di marcia e si ripristinano le misure restrittive che avevano caratterizzato la fase precedente", quella di marzo e aprile.