Si sorride per non piangere. Il territorio produttivo è in ginocchio. Savona è isolata dalla Val Bormida. I lavoratori non possono raggiungere le fabbriche. Le scorte non possono viaggiare e i prodotti non possono arrivare. Il porto subirà un ulteriore colpo. I ragazzi non raggiungono le scuole. I familiari i propri parenti. Nessuno gli ospedali. I paesi sono tutti isolati. Un disastro.Chi si oppone e si è opposto a infrastrutture nuove, alternative alle poche inadeguate e ormai vecchie e che andavano progettate e fatte per tempo spero non si trovi in una situazione del genere. Ma gli altri ci si trovano. Chi ha demolito il ruolo delle Amministrazioni Provinciali in nome di ridicoli e pressoché inesistenti risparmi e di colpi alla “kasta” deve vergognarsi.
Delrio per primo. Un uomo che ha causato più danni della grandine: tra codice appalti, riforma dei porti e riforma delle province.
Inseguire l’antipolitica ci e vi ha condannato per sempre. Chi ritiene che non ci siano problemi da gestire con il clima, invece, dovrebbe andare a nascondersi in mezzo ai terrapiattisti. Da domani, ho la sensazione che, la “modalità pragmatica e riflessiva”, che mi ha sempre accompagnato nel gestire le relazioni con chi ha la responsabilità di fare le scelte per il Paese, vacillerà, non poco.
Per ora un grazie a tutti gli amministratori, tecnici, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco, uomini del soccorso, tutti compresi chi non cito, alle istituzioni intese come uomini e donne dello Stato che non si sono risparmiati un secondo.
*Alessandro Berta Direttore Unione Industriali della Provincia di Savona
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