Senza consumo al banco, i bar perdono il 50% del lavoro e del fatturato. Così il presidetne della Regione Giovanni Toti appoggia le richieste dei bar di Fipe.Sostengono gli esercenti di Fipe Confcommercio: "Questa volta, vittima della nuova ondata di regole e di maldestre interpretazioni è il simbolo del bar italiano, ovvero il servizio al banco, il cui divieto è inspiegabile sul piano sanitario, immotivato giuridicamente e punitivo sul piano economico. Il divieto di sostare al banco, per un consumo pratico, veloce e in sicurezza, azzera il lavoro del 50% Il divieto non tiene in alcuna considerazione le caratteristiche del modello di domanda e di offerta del bar italiano che proprio nel consumo al banco ha il suo cuore pulsante. Per questo motivo Fipe lancia la campagna nazionale "Il servizio al banco è pratico, veloce e sicuro".
Un grido di dolore raccolto dal governatore: "La prima domenica in 'giallo' nella nostra regione volge ormai al termine, non ho ricevuto segnalazioni di assembramenti problematici. Confido che le regole di buon senso siano seguite sempre di più, e che la crescente immunizzazione renda meno rischiosi i contatti tra le persone. Siamo tutti impazienti di riprendere molte delle nostre abitudini. Gesti semplici come quello di un caffé al banco del bar: la mancanza di un servizio così pratico, veloce e tutto sommato molto più sicuro di altri ha fatto perdere il 50% del lavoro ai nostri baristi. Ho aderito pertanto alla campagna nazionale di Fipe, partita da Genova, per chiedere al Governo di rivedere il divieto di consumo al banco. Ricordo inoltre che molti esercizi non hanno il dehor e sono ulteriormente danneggiati".
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