cronaca

Galleria sequestrata dalla magistratura, code fino a 20 km
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"Ci dispiace per quanto successo sulla A26. Domani (31 dicembre) saremo al Ministero per vedere le ulteriori azioni di verifica necessarie. Ci siamo sentiti direttamente con la ministra e abbiamo ritenuto opportuno incontrarci per valutare le azioni da mettere in campo. Daremo massima attenzione anche a quello che è successo. Procederemo col massimo rigore, su tutti i fronti". Sono queste le parole con cui l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, ha commentato il crollo di una volta all'interno di una galleria sulla A26 nel tratto tra Masone e Ovada al termine della riunione in Regione Liguria.

"Questo ulteriore episodio ci lascia allibiti", ha replicato a stratto giro il governatore Giovanni Toti alla conclusione del cvertice in Regione. "Da tempo chiediamo di conoscere la situazione di sicurezza di gallerie e viadotti. Ho parlato con il ministro De Micheli che mi pare sia ugualmente allibita. La galleria è stata sequestrata dalla magistratura e quindi spetterà ai loro periti stabilire cosa successo.", ha proseguito Toti. Secondo le prime verifiche , si sarebbe verificato il distacco di una ondulina e di parti della volta della parete a cui era collegata, distacco le cui cause dovranno essere accertate. Immediate le polemiche politiche per l'accaduto, in un periodo in cui le autostrade liguri, in particolare la A6 e la stessa A26, sono in grave difficoltà.

La riunione al Mit è stata convocata d'urgenza dal ministro De Micheli dopo l'ennesimo dramma sfiorato su un tratto autostradale ligure. Intorno alle 18:30 si è staccato un pezzo del soffitto della galleria Bertè, nel tratto della A26 in territorio di Masone, in provincia di Genova, fortunatamente senza colpire alcun veicolo in transito. L'autostrada è stata chiusa e si sono create subito code che hanno raggiunto anche i 20 km. È intervenuta la polizia stradale ed è stata istituita l'uscita obbligatoria al casello di Masone. Nelle ore successive è stato istituito uno scambio di carreggiata per consentire la riapertura al traffico in doppio senso di circolazione.

"Abbiamo fatto la verifica su tutti i 2mila viadotti, così come avevamo detto", ha proseguito Tomasi Per quanto riguarda le criticità sulla rete autostradale della regione, Tomasi ha spiegato che "su tutti i cantieri della Liguria abbiamo deciso di fare un bollettino giornaliero e un tavolo permanente sia col ministero che con gli enti locali per tenere sempre tutti informati". Gli interventi sulla rete ligure sono molti e dureranno a lungo: "Abbiamo attività importanti e dobbiamo lavorare tutti insieme, procedendo con interventi di notte, e stiamo ragionando con l'Autorità portuale per poter vedere come separare i flussi dei traffici pesanti e di quelli leggeri", ha concluso Tomasi.

Anticipare l'apertura dei varchi portuali e posticiparne la chiusura per permettere agli autotrasportatori di transitare sulle autostrade liguri anche in orari non congestionati dando incentivi ai trasportatori che non viaggeranno nelle ore di punta. La novità era stata annunciata dal presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini al termine dell'incontro in Regione. "Abbiamo alcune risorse a disposizione per gli incentivi, ci sono gli indennizzi del ponte Morandi per l'autotrasporto", spiega Signorini. Al momento l'apertura mattutina dei varchi del porto Genova è alle 6, ma a breve potrebbe essere anticipata di qualche ora in modo da alleggerire il traffico sulle autostrade. L'attuale chiusura dei varchi è tra le 21 e le 21:30.

I pedaggi autostradali di competenza di Autostrade per l'Italia
"rimangono gratuiti i tratti autostradali dell'area metropolitana genovese e quelli tra Chiavari e Rapallo (A12) e tra Masone e Ovada (A26). A questo si aggiungerà dal 2 di gennaio 2020 la riduzione del 50% della tariffa di transito tra i caselli di Varazze e Genova Pra', in ragione della durata del cantiere per la messa in sicurezza idrogeologica della frana all'altezza di Arenzano", ha concluso il governatore Toti.

"Abbiamo chiesto ad Autostrade anche investimenti in infrastrutture per la città di Genova, ad esempio il raddoppio della carreggiata tra la strada Guido Rossa e l'uscita di Genova Aeroporto dell'autostrada A10", ha aggiunto il sindaco Marco Bucci all'uscita dal vertice. "Abbiamo chiesto ad Auotstrade che i lavori alle barriere fonoassorbenti in Liguria siano fatti di notte per avere almeno due corsie aperte di giorno: la corsia unica crea il tappo. Ci sono dei punti in cui si può fare e in altri no, ma non vogliamo più autostrade dove c'è una corsia bloccata, ma non ci sono operai che lavorano", ha concluso il primo cittadino.

Dalla notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio 2020 saranno rimossi il cantiere relativo alla frana all'altezza di Albisola (A10) dove saranno ripristinate le due corsie per senso di marcia, e il cantiere tra Nervi e Recco, legato al monitoraggio delle barriere fonoassorbenti. Rimane attivo, invece, il cantiere relativo alla frana tra Varazze e Arenzano, trattandosi "di lavori complessi legati a esigenze di sicurezza: il traffico rimane incanalato su tre corsie, orientabili per senso di marcia a seconda dei flussi di traffico", precisa Autostrade. Confermati anche i lavori tra Rapallo e Chiavari, con una corsia percorribile in direzione sud.

Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro. “Il parziale crollo di un soffitto di una galleria sulla autostrada A26 tra Masone e Genova impone interventi immediati, perché la sicurezza viene prima di ogni cosa. La società Autostrade dica se è in grado di continuare a gestire in sicurezza viadotti e gallerie a loro affidate in concessione. La questione non è una disputa tra avvocati, ma riguarda il diritto degli automobilisti a guidare tranquilli e sereni sulle nostre autostrade: la misura è colma”, ha concluso Fornaro.



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