Prosegue il nostro viaggio sulle autostrade della Liguria, dopo la A26 è stato il turno della A7, abbiamo percorso la tratta da Genova Ovest a Busalla, con rientro ed uscita al casello di Genova Est. A circa 10 chilometri da Busalla ci siamo fermati in una piazzuola adibita a cantiere dove sono presenti, accatastati l’uno sull’altro, i famigerati pannelli fonoassorbenti, sotto la lente di ingrandimento dopo l’avvio di un terzo filone di indagine nell’inchiesta della Procura di Genova a seguito del crollo di ponte Morandi.Le barriere antirumore infatti, potrebbero risultare poco sicure. Sono scattati perquisizioni e sequestri nelle sedi di Autostrade per l’Italia, Spea e Pavimental. Ripreso il nostro viaggio in direzione Busalla, lo scenario che si è aperto non è stato, come si suol dire, dei migliori: un cantiere via l’altro con annesso restringimento ad una corsia, fino all’uscita del casello. Una condizione, quella dei pendolari da e per la Valle Scrivia, che persiste da oramai diversi mesi, con code ed incolonnamenti soprattutto nelle ore di punta, durante la mattina e il tardo pomeriggio.
I restringimenti di corsia, tra un cantiere e l’altro, che spesso sembrano sprovvisti di men at work, come spiega il sindaco di Busalla Loris Maieron, “sono precauzionali per la messa in sicurezza del viadotto Scrivia, attenzionato dopo l’avvio del secondo filone di indagine”. Al centro l’ipotesi del reato di falso che riguarderebbe l’alterazione dei rapporti. “Busalla e la Valle Scrivia si sono sviluppate sul piano logistico e questi impedimenti che riguardano la viabilità possono creare problemi all’economia e all’ambiente”, spiega ai microfoni di Primocanale Loris Maieron, primo cittadino di Busalla. In Valle Scrivia si porta pazienza, ma anche la pazienza, come dicono i saggi, ha un limite.
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