A un mese dalla fine dell'anno scolastico le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori si trovano ancora una volta in confusione: tra orari che cambiano, formule miste tra presenza e didattica a distanza, vivono nell'incertezza del quotidiano e del futuro. Non accade solo a loro: anche i docenti infatti sono nel limbo dell'attesa di nuove certezze, date dalla pandemia e dalle regole che continuano a cambiare. "Ragazzi e docenti vivono in un'incertezza quotidiana: cosa sarà di me, di noi, della scuola? Cosa farò il prossimo anno? Il futuro cosa prevederà per me? E lo stesso vale per i docenti: lavoreremo ancora a distanza? Torneremo a vedere i ragazzi?" racconta a Primocanale Paolo Pisano, vice preside dell'istituto tecnico Odero di Genova.
"C'è anche una incertezza sul quotidiano: ci si sveglia la mattina e ci si chiede a che ora devo entrare, sono in DAD o sono in presenza? Vivere alla giornata alla lunga logora e questa incertezza rende difficile questo ultimo mese di scuola. Succede anche di sbagliare i libri da mettere nello zaino perché le materie cambiano".
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