Tullio Solenghi, attore teatrale genovese di formazione accademica assurto a popolarità immensa per l'attività nel "Trio" con Massimo Lopez e la compianta Anna Marchesini, è tornato agli antichi amori, cimentandosi con un monumento della commediografia italiana in lingua locale: "Manezzi pe majâ unn-a figgia" di Niccolò Bacigalupo, storico cavallo di battaglia di Gilberto e Rina Govi.
Solenghi, affiancato da Elisabetta Pozzi, ha voluto "riessere" Govi, aiutato dalle meravigliose scene e costumi di Davide Livermore, che ha inteso proporre agli spettatori la stessa suggestione di quando avevano visto la commedia non già al Margherita, ormai sessant'anni fa, ma davanti alla tv che aveva ripreso il ciclo goviano per intuizione del geniale Arnaldo Bagnasco.
I "Manezzi" di Solenghi-Pozzi torneranno anche a Genova. Nel frattempo l'attore è intervenuto a "Liguria Ancheu", confessando a Gilberto Volpara e Franco Bampi l'emozione per l'esperienza compiuta e l'intenzione di difendere la lingua genovese con gli strumenti del teatrante.
IL COMMENTO
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