Una scena di 'Cavalleria rusticana'Rappresenta uno dei vertici del verismo musicale italiano. Basata sulla novella omonima di Giovanni Verga, Cavalleria rusticana, in scena da questa sera al 23 novembre al Carlo Felice - racconta una storia di passioni forti, tradimenti e vendette ambientata nella Sicilia rurale dell'Ottocento, un microcosmo dove l'onore e la gelosia regolano i rapporti tra i personaggi. In meno di un'ora, Mascagni riesce a costruire una narrazione avvincente sottolineando attraverso la sua partitura sequenze cariche di tensione e moti dell'animo che continuano a rimanere drammaticamente attuali: “Ancora oggi – sottolinea il direttore artistico Federico Pupo - noi sappiamo che la gelosia può scatenare anche nelle giovani generazioni reazioni a volte veramente drammatiche. Lo vediamo nelle nostre città e nelle nostre strade”.
Un'opera che ha rinnovato il linguaggio dell'epoca
L'allestimento è la ripresa di una produzione già realizzata nel 2019 a firma di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi con Davide Massiglia sul podio e protagonisti Veronica Simeoni, Luciano Ganci, Gezim Myshketa, Nino Chikovani e Manuela Custer. Tutto si svolge in un solo giorno, la mattina di Pasqua, quando Santuzza, sedotta e abbandonata da Turiddu, scopre che l'uomo è tornato dall'antica amante Lola, diventata moglie del carrettiere Alfio. Accecata dalla gelosia, rivela il tradimento innescando una spirale di violenza che porterà alla morte di Turiddu. Cavalleria Rusticana non è solo un'opera di grande successo storico e popolare, ma anche un esempio perfetto di come la musica possa raccontare con immediatezza e profondità le vicende più intime dell'animo umano, incarnando lo spirito verista e rinnovando il linguaggio operistico dell'epoca.
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