Superman è probabilmente il supereroe più iconico e importante di tutti i fumetti ma anche tra i più difficili da adattare tanto che il film originale di Richard Donner del 1978 e il suo sequel rimangono con ampio margine definitivi nonostante i vari tentativi successivi di restare sulla stessa lunghezza d'onda. Ma adesso il regista e sceneggiatore James Gunn si fa alfiere del rilancio dell'universo Dc Comics sullo schermo con una personale interpretazione del figlio del pianeta Krypton offrendo il film di questo franchise più ottimista dai tempi in cui Donner era alla guida dello show. In un panorama di supereroi spesso cinici il suo 'Superman' riporta in auge un protagonista con il cuore sincero anche se la storia non si allontana troppo da territori familiari: un eroe in crisi, un cattivo con un piano ambizioso, scontri con altri metaumani e un finale che salva la situazione preservando lo status quo.
La trama
Fin dall’inizio, tutto richiama le radici e la nascita: la storia di un rifugiato che fugge dal suo pianeta natale morente e rende il nuovo mondo un posto migliore semplicemente con la sua presenza. Il film è ambientato in un'epoca in cui Superman è già noto a Metropolis, la grande città in cui vive. Come Clark Kent, la sua identità di giornalista, lavora per il Daily Planet dove ha iniziato una relazione segreta con la collega Lois Lane che è stata messa a parte della sua doppia vita. Grazie alle sue gesta e al forte senso di giustizia è estremamente popolare ma lo spietato uomo d'affari Lex Luthor fa di tutto per infangarne l'immagine e farlo arrestare dal momento che potrebbe contrastare un piano diabolico con il quale mira a far sì che la sua azienda produttrice di armi tragga profitto dall'invasione di un paese mediorientale da parte di uno Stato europeo.

Una logica fumettistica dove tutto è possibile
Talvolta serio in maniera disarmante, qua e là sciocco e qua e là volutamente banale, il film di Gunn adotta una logica fumettistica bizzarramente assurda dove in apparenza tutto è possibile rendendo l'insieme frenetico e divertente. Una novità, dal momento che gli ultimi due decenni di cinema sui supereroi si sono impantanati in un tipo di realismo crudo che può essere ricondotto alla trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Certo, la trama è sovraccarica di personaggi e sottotrame senza esplorare niente di nuovo ma è puro divertimento evasivo che non si prende troppo sul serio anche se pur non essendo un film apertamente politico contiene tuttavia osservazioni non banali su come gli immigrati - tale, in fondo, è Superman che arriva da Krypton - possano essere percepiti e osteggiati dai nativi del luogo.
E' la finestra di un universo capovolto
Ci sono alcune scelte che funzionano meno bene di altre ma il risultato è un film che non sacrifica il suo personaggio principale per costruire il franchise. Piuttosto, si concentra sulla celebrazione dei valori che Superman ha incarnato fin dall'inizio. È una finestra su un universo capovolto che rispecchia la realtà in modo sufficiente da risultare familiare, pur conservando alcuni degli elementi più nerd del materiale originale. Il tono sfarzoso e turbolento sembra il prodotto di un fan di lunga data determinato a infilare quanta più tradizione possibile in un soddisfacente blockbuster estivo che ci ricorda perché crediamo ancora negli eroi.
Fa la cosa giusta quando non è facile
L'aspetto più riuscito, tuttavia, è quanto bene la narrazione catturi ciò che rende questo supereroe speciale e il fatto che rappresenti più di un semplice uomo che vedi volare sul grande schermo. È un eroe che scrive il proprio destino ma che non sempre è all'altezza delle aspettative che si prefigge, anche se a volte si autoconvince compiaciuto di esserlo. Soprattutto, fa la cosa giusta anche quando non è facile, e non tutte le incarnazioni degli eroi possono dirlo. Come canta Iggy Pop alla fine, molto probabilmente un punk rocker nell'anima.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Ex Ilva: Cornigliano ha già dato molto, almeno possa pronunciarsi sul piano
L’incubo dell’acciaio che torna a Genova: tra promesse, dubbi e incertezze