Il teatro Carlo Felice di Genova è pronto a ospitare l'ottavo titolo dell'opera in cartellone: si tratta della Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée. L'opera sarà in scena da venerdì 16 maggio a partire dalle 20.
Una "Carmen" molto attuale
Carmen di Georges Bizet venne composta tra il 1874 e il 1875 per l'Opéra-Comique di Parigi, dove Bizet stesso curò la preparazione dell'allestimento durante i mesi di prove, continuando a rimaneggiare la partitura fino alla prima del 3 marzo 1875. La lavorazione continuò anche in seguito, e il compositore produsse una versione senza le canoniche sezioni parlate/recitate dell'opéra-comique in vista di un allestimento viennese, dove il genere era poco frequentato, sostituendo le parti parlate con recitativi. L'edizione del 1877, oggi la più rappresentata, si attiene alla "variante viennese". L'adattamento della novella vide diverse modifiche, tra cui l'introduzione del personaggio di Micaela e il maggior rilievo dato al torero Escamillo.
Un amore che muta, il coraggio della libertà
La vicenda si svolge a Siviglia attorno al 1820, dove il militare Don José viene sedotto dalla zingara Carmen, allontanandosi dal suo mondo e avvicinandosi a quello di lei in una spirale di gelosia e illegalità che lo porterà a uccidere lei e a consegnarsi infine ai gendarmi. Il potere seduttivo della protagonista costituisce il fulcro attorno al quale si muovono gli altri personaggi, e sarà anche il motivo del suo tragico destino. Carmen è un'eroina libera, voluttuosa ma determinata e profondamente insubordinata a qualsiasi imposizione. Bizet utilizza diversi espedienti compositivi che nell'insieme rendono Carmen un'opéra-comique decisamente aggiornata e rivolta alla contemporaneità, con riferimenti alle innovazioni di Verdi, Wagner e del verismo italiano.
Grande successo di pubblico
"Georges Bizet sarebbe oggi felice di sapere quanto la sua Carmen sia tra le opere più amate e rappresentate al mondo! Lui che, all'indomani dell'insuccesso della prima avvenuta nel 1875 a Parigi, cadde in una depressione che lo condusse alla morte, forse per suicidio - commenta il direttore Donato Renzetti -. Bizet sarebbe sorpreso di leggere che il primo a decretare il successo dell'opera fu il pubblico viennese che, nello stesso anno della sua morte, comprese appieno la forza e l'evoluzione della partitura all'interno del genere opéra-comique. Le critiche iniziali rivolte all'opera di Bizet, a parte quella dei benpensanti di un eccesso di volgarità, furono quelle di una certa parsimonia nelle melodie".
Regia, musiche e cast
Maestro concertatore e direttore Donato Renzetti, regia Emilio Sagi, ripresa da Nuria Castejón, scene Daniel Bianco, costumi Renata Schussheim, coreografie Nuria Castejón, luci Eduardo Bravo. Allestimento della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma. Orchestra, Coro, Coro di voci bianche e Tecnici dell'Opera Carlo Felice. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti. Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini. A dare vita ai protagonisti dell'opera: Annalisa Stroppa /Caterina Piva (Carmen), Francesco Meli /Amadi Lagha (Don Josè), Luca Tittoto /Abramo Rosalen (Escamillo), Giuliana Gianfaldoni /Angela Nisi (Micaëla), Vittoriana De Amicis (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercédès), Luca Dall'Amico (Zuniga), Armando Gabba (Le Dancaïre), Saverio Fiore (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Moralès).
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