GENOVA - Appuntamento al Teatro Carlo Felice per le ultime due recite de "I due Foscari", l'opera di Giuseppe Verdi che nello spettacolare allestimento di Alvis Hermanis ha saputo incantare il vasto pubblico genovese. In una splendida Venezia che prende forma, quasi fosse disegnata a china, grazie alle proiezioni che ben si sposano con i costumi rinascimentali, al centro del dramma troviamo l'eterno conflitto tra dovere e sentimento, tra le leggi della Repubblica e le leggi del cuore, tra gli obblighi del Doge e l'affetto di un padre per il proprio figlio. Da una parte c'è Francesco Foscari, il doge di Venezia, dall'altra il figlio Jacopo Foscari, accusato ingiustamente di un doppio omicidio, senza poter dimostrare la sua innocenza. E il padre non può fare nulla per impedire la sua sorte. Tra loro si staglia Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo.
A raccontare il ruolo a Primocanale è la splendida Marigona Qerkezi: "Io sono figlia e nuora in questa importante famiglia che affronta una serie di problemi, dall'esilio di Jacopo alle trame di Jacopo Loredano, fino al finale che non vi spoilero perché dovete venire a vederla: è un dramma molto complesso, un'opera bellissima, una musica veramente emozionante".
"Io in quest'opera ho due arie e sono veramente due gioielli. La prima è quella della mia entrata in scena, l'ultima purtroppo è triste perché Jacopo non c'è più, una è più d'impatto ed esprime il suo forte carattere, l'altra invece racconta più il suo dolore"
E allora questo venerdì sera alle ore 20 e sabato alle ore 15 sono le uniche ultime due occasioni per poter apprezzare questo titolo di rara rappresentazione, ma di grande bellezza che per il pubblico ha un sapore di novità dato che a Genova mancava da fine Ottocento. Un'altra pagina musicale che aiuta a comprendere meglio il percorso del grandissimo compositore di Busseto che proprio sui conflitti intestini della Repubblica dedicherà anche un'altra grande opera, con Genova come protagonista: il "Simon Boccanegra".
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IL COMMENTO
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