CAMOGLI - Una stagione ricchissima quella del 2023 per il Teatro Sociale di Camogli, dopo che chiude quest'anno nel segno di grandi successi, tra serate in tutto esaurito come quella di Francesco Baccini per Airc e una produzione di grande successo realizzata in occasione del primo festival dedicato a Gilberto Govi dalla riapertura post pandemia. Tutto questo è stato possibile grazie al riconoscimento della vocazione multidisciplinare del teatro per la prima volta nel 2022 dal Ministero della cultura, che, attraverso la Direzione generale dello spettacolo, ha ufficializzato l’accoglimento della domanda di accesso al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) presentata nella categoria “Organismi di programmazione multidisciplinare” a prevalenza musica. Si va dal jazz con tre grandi pianisti, tra cui Dado Moroni, agli omaggi musicali ai grandi cantautori genovesi, Mina e i Queen. E poi dalla Baistrocchi si passa alla danza con tre grandi appuntamenti. Il teatro fa il paio con il cabaret: si parte con Corrado Tedeschi e la figlia in "Partenza in salita" per avere ospiti altri grandi nomi del panorama ligure come Ugo Dighero, il musicattore Luigi Maio, Enzo Paci e Maurizio Lastrico. Il programma del Teatro Sociale di Camogli per il 2023 è ricchissimo di appuntamenti ed è forte del successo che ha avuto i Maneggi di Govi con Tullio Solenghi, una produzione in sold out anche al Festival di Nervi e al Teatro Nazionale di Genova, come sottolineato dal sovrintendente e direttore artistico del teatro Giuseppe Acquaviva.
"Siamo davvero felici perché abbiamo messo a punto una stagione che va dalla musica classica al jazz al cabaret e alla prosa e avremo punte di eccellenza per ogni linguaggio per cui avremo grandissimi pianisti, jazzisti, interpreti di musica classica, grandi attori e registi"
E questo splendido gioiello riesce ad aprirsi alla cittadinanza, garantendo spettacoli per tutte le età e tutti i gusti, sia grazie a chi è proprietario di uno degli splendidi palchetti - come usava una volta - sia grazie ai 45 volontari che si prendono cura della struttura. A raccontare questa bella sinergia è Vittorio Mantero. "Siamo organizzati in turni e copriamo tutte le sere per garantire che il teatro possa aprire ogni sera: molti teatri italiani sono venuti in visita per vedere come siamo organizzati e ci hanno copiato, ma nessuno è riuscito ad andare avanti oltre i 3 mesi, ci vuole tanto amore".
Il 2023 serberà anche grandi sorprese. "Non voglio spoilerare troppo, ma abbiamo in serbo un grande progetto sempre legato a Govi che ci sarà ad ottobre del 2023, quando faremo una seconda edizione del festival a lui dedicato con una sorpresa veramente straordinaria", anticipa Acquaviva. Nel frattempo prosegue l’iniziativa degli aperitivi serviti nei palchi al venerdì sera alle ore 19:30 durante lo spettacolo, che da quest’anno non è più solo limitata al jazz, ma diventa trasversale, tanto che è stata ribattezzata "Aperitivo a teatro". Giunge a conclusione, poi, la fortunata Stagione Teatro Ragazzi, a cura di Maria De Barbieri, con otto titoli da gennaio a marzo che vanno ad aggiungersi ai sette messi in scena tra ottobre e dicembre 2022.
IL PROGRAMMA
Tra i musicisti classici spiccano il duo violoncello-pianoforte Prandi-Romanovsky (10 febbraio), i pianisti Paolo Restani (22 aprile) e Ivan Bessonov (9 marzo), il clarinettista Anton Dressler (30 aprile), lo Janoska Ensemble (19 febbraio), tutti pluripremiati concertisti di fama internazionale. Il calendario jazz porta a Camogli tre pianisti del calibro di Enrico Pieranunzi (27 gennaio), Danilo Rea (17 febbraio) e Dado Moroni (26 maggio). Viene inoltre recuperato il concerto di Gegè Telesforo (3 marzo), previsto il 14 ottobre scorso e annullato per Covid. Il pop e il rock trovano ampio spazio negli omaggi a Mina (24 febbraio), Milva (12 maggio), Lucio Dalla (5 maggio), i cantautori della Scuola Genovese (28 aprile), David Bowie (10 marzo) e i Queen (21 aprile). E poi, i 40 Fingers (17 marzo), un fenomenale quartetto di chitarristi che sta spopolando sia dal vivo che in rete.
La programmazione di prosa ha una varietà di sfaccettature che raramente si incontra nei cartelloni teatrali. C’è la commedia sofisticata, leggera ma sottile: Partenza in salita (4 febbraio) di Gianni Clementi, con Corrado Tedeschi, che per la prima volta recita insieme alla figlia Camilla Tedeschi; Alle 5 da me (15 aprile) di Pierre Chesnot, con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero; Amnesie di un viaggiatore senza biglietto (29 aprile), di e con Augusto Fornari. C’è il teatro che affronta temi di importanza collettiva: Sei donne che hanno cambiato il mondo (8 marzo), di e con Gabriella Greison; Anima mundi (18 marzo), di e con Lucilla Giagnoni, una riflessione sulla natura e la vita a partire da Leopardi. C’è il teatro innovativo e sperimentale: Inferno da camera (28 gennaio), di e con Luigi Maio, una partitura per musicisti e Musicattore ispirata al Dante della prima cantica; Breve apologia del caos (4 marzo), una critica graffiante e paradossale della contemporaneità firmata da uno dei più interessanti drammaturghi sudamericani di oggi, l’uruguayano Santiago Sanguinetti.
E infine, il cabaret di alto livello, per ridere con intelligenza e fantasia: Dario Ballantini (21 gennaio), Raul Cremona (3 febbraio), Cristina Chinaglia (14 aprile), Enzo Paci (19 maggio), Giulia Musso (31 marzo), fenomeno della rete qui al suo debutto teatrale con il monologo Ad ognuno il suo, la compagnia Baistrocchi, che al Teatro Sociale presenta in prima assoluta Che fiesta… 110 años (11 e 12 febbraio), in onore del proprio centodecimo compleanno, e Maurizio Lastrico (27 maggio), che a Camogli fa sempre sold out, a chiusura dell’intera Stagione. Valorizzata anche la danza, con l’eleganza del Balletto di Milano, protagonista di Carmen (26 marzo), le meraviglie visive del Canova svelato (29 gennaio) della RBR Dance Company, gli “illusionisti della danza”, le innovazioni coreografiche del Romeo e Giulietta (11 marzo) della Compagnia Zappalà Danza e di Memento (2 aprile) della Compagnia Cornelia.
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IL COMMENTO
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