Cronaca

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Panico in due uffici del centro, gli impiegati avevano ordinato cibo d'asporto dallo stesso ristorante. Il titolare: "Siamo costernati, rafforzeremo"
3 minuti e 14 secondi di lettura
di Annissa Defilippi - Aurora Bottino

Paura in un ufficio del centro di Genova dove dieci persone, colleghi in pausa pranzo, si sono sentite male dopo aver mangiato pietanze a base di pesce e verdure prese d'asporto nel bar-ristorante Just Peruzzi id via Cesarea.

Un pranzo a base di tonno fresco 

Un gruppo di colleghi ha riferito di aver mangiato del pesce di varia tipologia e verdure acquistate d'asporto presso un vicino bar; poco dopo il consumo i lavoratori hanno accusato arrossamenti ed eruzioni cutanee, nausea, dissenteria e difficoltà respiratorie e nella deglutizione.

I sintomi sono stati vomito, prurito e rossori, che potrebbero indicare la sindrome sgombroide, intossicazione causata da pesce conservato male, che sviluppa alti livelli di istamina a causa di una cattiva gestione della temperatura dopo la cattura. Tra le possibilità, vista l'immediatezza dell'insorgenza dei sintomi, l'intossicazione potrebbe essere stata causata da una tossina rapida e non dall'effetto di un virus, che solitamente impiega più tempo. Tra le ipotesi, quindi, anche una tossinfezione da stafilococco aureo.

Una donna è risultata più grave degli altri 

Subito è scattato l'allarme: sul posto sono intervenute tre ambulanze e due automediche. La più grave, la prima giovane di circa 30 anni ad aver accusato i sintomi dell'intossicazione, è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Galliera in codice rosso. Altri tre uomini (di 47, 39 e 33) sono stati trasportati al Villa Scassi, altri, tra cui un uomo di 50 anni, uno di 63, un altro di 54 e uno di 28, al San Martino. Sono state ospedalizzate in totale dieci persone, a più riprese, con varie staffette dei mezzi di soccorso in due nosocomi. 

Sul posto la polizia locale e il competente nucleo dell'Asl3, quello dedicato all'igiene degli alimenti e alla nutrizione, che richiesto l'intervento al nucleo veterinari, che si occupa degli alimenti di origine animale. Intorno alle 15 è in corso un altro intervento con tre ambulanze della Croce Bianca genovese in codice giallo presso un ufficio di viale brigata Bisagno per circostanze simili.

Altre otto sospette intossicazioni in secondo ufficio

Tra le 15 e le 15:30 la Croce Bianca Genovese è intervenuta con tre ambulanze presso gli uffici di un'azienda in viale Brigata Bisagno. Sintomatologia e circostanze riferite sono state le medesime degli interventi precedenti. Otto persone di età compresa fra 67 e 25 anni sono state ospedalizzate in codice giallo, ripartite presso i Pronto soccorso degli ospedali Galliera, Evangelico di Voltri e Villa Scassi. Sul posto la Polizia Locale, i Carabinieri del NAS e il nucleo Sanità animale della ASL 3 per le opportune verifiche.

La nota di Peruzzzi

"In merito all’episodio di intossicazione verificatosi oggi nel nostro locale, desideriamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le persone coinvolte, augurando loro una pronta e completa guarigione. Siamo profondamente costernati per quanto accaduto, ma riteniamo importante chiarire che il tonno servito risultava, al momento della preparazione, in apparente conformità alle norme di conservazione vigenti. Non erano presenti segnali visibili di alterazione: aspetto, odore e sapore rientravano nella norma, come confermato dalle prime verifiche.

In base alle informazioni attualmente disponibili e alla rapidità con cui si sono manifestati i sintomi, è ipotizzabile che la causa sia riconducibile alla cosiddetta sindrome sgombroide, dovuta a un'eccessiva presenza di istamina nel tonno. Si tratta di un fenomeno che può verificarsi anche in assenza di segni evidenti di deterioramento. È inoltre noto che, una volta formata, l’istamina non può essere eliminata né dalla cottura né da successivi processi di refrigerazione, poiché deriva da alterazioni che avvengono nella filiera precedente al servizio.
Siamo pienamente disponibili a collaborare con le autorità competenti per chiarire ogni aspetto - dalla provenienza del prodotto, alla gestione della catena del freddo, fino alle modalità di conservazione - affinché si possa fare piena luce sull’accaduto, un evento mai verificatosi prima nel nostro locale, da sempre apprezzato per qualità e serietà.

Rafforzeremo ulteriormente i controlli sulle materie prime e sulle procedure di sicurezza alimentare, con l’obiettivo di garantire ai nostri clienti la massima tutela e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe".

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