Cronaca

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Cerimonia davanti alla targa che ricorda le vittime del 2011 e del 2014
3 minuti e 9 secondi di lettura
di Andrea Popolano

"Nostra figlia non c'è più, putroppo è stata vittima di questa catastrofe, però dovrebbe insegnare anche alle altre persone a tutelarsi, ma più che tutelarsi a seguire le direttive che vengono date, perché io vedo sempre tante polemiche sulle allerte, foste stati al mio posto forse adesso non fareste tutte queste polemiche". Rosanna Cenni è la madre di Serena Costa che il 4 novembre 2011 perse la vita durante l'alluvione del Fereggiano. Fu una delle sei vittime travolte dall'acqua: Shpresa Djala di 28 anni e le figlie Janissa e Gioia di 1 e 8 anni, Angela Chiaramonte di 40 anni, Serena Costa di 19 anni ed Evelina Marina Pietranera di 50 anni. A quattrordici anni dalla tragedia Genova ha ricordato le vittime delle ultime due tragiche alluvioni del 2011 e del 2014 quando perse la vita nel tunnel di via Canevari Antonio Campanella di 57 anni.

La cerimonia si è svolta davanti la targa commemorativa collocata tra corso Sardegna e corso De Stefanis alla presenza della della sindaca di Genova ilvia Salis, del presidente del Consiglio regionale Stefano Balleari, l'assessore comunale ai Lavori Pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante, il consigliere regionale delegato Alessio Piana, il presidente del Municipio III Bassa Val Bisagno Fabrizio Ivaldi, il console onorario d'Albania Giuseppe Durazzo, i rappresentanti delle autorità civili e militari.

Il torrente Fereggiano che quel giorno esondò invadendo le strade e travolgendo auto, moto e spezzando per sempre sei vite umane è stato messo in sicurezza con lo scolmatore attivo dal 2019. Mentre a inizio ottobre il cantiere dello scolmatore del Bisagno ha visto il montaggio della talpa arrivata appositamente dalla Cina per accelerare i lavori: macchinario che dopo le prove tecniche dovrebbe entrare in funzione e iniziare a scavare. Tanti i parenti delle vittime che commossi hanno preso parte alla cerimonia. Nel 2011 la gestione dell'allerta era meteo era diversa rispetto a come funziona oggi. L'allora sindaca Marta Vincenzi nel 2020 ha patteggiato con la Cassazione ha stabilito che all'epoca che il Comune "era impreparato e inerme e che la macchina allestita fu colposamente insufficiente e inefficiente". Oggi non c'è più il sistema di allerta 1 e allerta 2 ma è stato sostituto da un sistema a colori: allerta gialla, arancione e rossa.

Dopo quattrordici anni la tragedia di quel giorno di inizio novembre è ancora vivo. "Mi arrabbio quando leggo quelle persone che dicono 'a cosa serve l'allerta?' non ha piovuto'. Prima bisogna valutare, non sappiamo mai cosa può succedere, noi viviamo oggi e poi domani boh, tra 5 minuti qualsiasi cosa può succedere, però bisogna sempre rispettare anche le decisioni di cose che non conosciamo" spiega ancora la madre di Serena.

"Le alluvioni del 2011 e del 2014 hanno segnato in modo indelebile la nostra città - dichiara la sindaca Silvia Salis -. Oggi non ricordiamo solo sette nomi, ricordiamo i volti e le storie, molte ancora di scrivere, di sei nostre concittadine e di un nostro concittadino, che hanno perso la vita in un giorno normale. Dobbiamo portare a termine senza più indugi opere fondamentali per questa parte della nostra città, come lo scolmatore del Bisagno e i lavori sui rii Noce e Rovare". "La Liguria ricorda le vittime dell'alluvione di Genova del 2011, la più drammatica di questo secolo e un momento che ha segnato per sempre la nostra città", afferma il presidente della Regione Marco Bucci. "Una tragedia da cui è partita la messa in sicurezza di Genova", ricorda Balleari.

La commemorazione si è poi conclusa a Borgo Incrociati, dove è stata deposta un'ulteriore corona, a cui ha fatto seguito un momento di raccoglimento in ricordo di Antonio Campanella, 57 anni, travolto dall'alluvione del 9 ottobre 2014

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