Cronaca

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Il tre novembre 1943 la retata nella sinagoga di Genova
3 minuti e 12 secondi di lettura
di Aurora Bottino
La sinagoga di Genova

Come ogni anno torna la commemorazione della deportazione degli ebrei genovesi e il livello di allerta in città si alza, soprattutto dopo che lo scorso sette ottobre, anniversario dell'attacco di Hamas nel 2023. Quel giorno l'allarme è scattato a metà mattinata con una borsetta da donna sospetta lasciata proprio all'incrocio con la via che porta alla sinagoga di Genova.

Il tre novembre 1943 la retata nella sinagoga di Genova

L'appuntamento con la memoria è alle 18 di oggi, tre novembre, giorno in cui nel 1943 scattò la retata nella sinagoga di Genova: attirati con uno stratagemma al tempio, diversi ebrei genovesi vennero arrestati dalle SS e quindi portati a Marassi. Alcuni si salvarono, grazie all’allarme di una donna che, accortasi della trappola, facendo cenni dalla finestra all'inizio della via, riuscì ad avvisare i malcapitati di quanto stava succedendo. Nei giorni successivi gli arresti riguardano varie abitazioni di ebrei genovesi e coinvolgono anche le riviere. Sono oltre cinquanta gli ebrei catturati nei primi giorni di novembre in Liguria. Il 1 dicembre vennero inviati a Milano, e da lì in treno ad Auschwitz.

Di quel primo gruppo si salvò solo Giuseppe Di Porto, ebreo romano che aveva cercato scampo a Genova, ma che in città fu catturato dai tedeschi. Complessivamente furono 261 gli ebrei genovesi deportati (più del 20% degli iscritti alla Comunità), alcuni catturati in città, altri mentre cercavano di raggiungere luoghi sicuri, come la Svizzera. Tornarono solo in venti.

Sospetto pacco bomba alla sinagoga di Genova: è stato fatto brillare

La cerimonia organizzata da Sant'Egidio, Comunità Ebraia e il Centro culturale Primo Levi 

La Comunità di Sant'Egidio, insieme alla Comunità Ebraica di Genova e al Centro culturale Primo Levi, ha organizzato la commemorazione della deportazione degli ebrei genovesi. L'appuntamento è fissato per oggi alle ore 18 alla sinagoga di Genova in via Bertora. In Sinagoga porteranno i saluti delle autorità Marco Tasca (arcivescovo di Genova), Silvia Salis (sindaco di Genova) e Marco Bucci (presidente Regione Liguria). Interverranno poi Giuseppe Momigliano (rabbino Capo Comunità ebraica di Genova), Alberto Rizzerio (presidente Centro Culturale Primo Levi), Andrea Chiappori (responsabile Comunità di Sant’Egidio di Genova) e Raffaella Petraroli Luzzati (presidente Comunità ebraica di Genova).

"La memoria della Shoah non è solo un ricordo doloroso, ma rappresenta un'occasione preziosa per riflettere sul male della guerra e ci richiama all’importanza di un costante impegno contro ogni forma di antisemitismo e di razzismo - spiegano gli organizzatori della commemorazione -. La Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica di Genova, con il Centro culturale Primo Levi, hanno custodito in questi anni la memoria di questi fatti, coinvolgendo non solo le istituzioni, ma tanti genovesi e in particolare le giovani generazioni, i 'nuovi europei' che si sono integrati nel tessuto cittadino, per costruire la pace e un domani senza violenza. Nel momento in cui la generazione dei sopravvissuti va scomparendo - concludono -, tenere viva questa memoria, trasmettendola alle generazioni più giovani, è un'arma potente per evitare una banalizzazione e una insensibilità verso la guerra e non ripetere gli errori della storia".

7 ottobre, è allarme sicurezza: a Genova occhi puntati sugli 'obbiettivi sensibili' 

Il falso allarme bomba alla sinagoga il 7 ottobre 

È stata una borsetta da donna lasciata all'angolo di via Bertora, la strada che porta alla sinagoga di Genova, a far scattare l'allarme nella mattinata del 7 ottobre. Fortunatamente, all'interno non c'era altro che fogli di giornale. La borsetta, in finta pelle con ricami colorati trovata all'interno di un sacchetto di plastica, ha subito destato sospetti in una giornata già carica di tensione per il secondo anniversario dell’attacco di Hamas nell'ottobre del 2023, evento ricordato con partecipazione e attenzione in tutta Italia. A dare l'allarme quel giorno è stata la telefonata di un passante che ha visto il sacchetto con all'interno la borsa e ha subito chiamato il 112.

 

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