Cronaca

La zona rossa istituita tra il savonese e Recco (compreso anche il basso Piemonte) che impedisce trekking e altre attività nell'entroterra potrebbe subire un ridimensionamento nei prossimi giorni e portare a un alleggerimento delle misure
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VALLE SCRIVIA-"L'entroterra non deve essere abbandonato". Continua la lotta di escursionisti, agricoltori, albergatori, ristoratori, pescatori e molte altre categorie che guadagnano "da vivere" lavorando tra le zone boschive della Liguria e che sabato protesteranno per le strade di Masone contro le restrizioni per la peste suina. Una protesta pacifica che colliderà con la Classicissima, la corsa ciclistica che da Milano arriva a Sanremo passando per il passo del Turchino.

"Dopo 2 anni di covid e alle porte della Primavera 2022 e della Pasqua, il protrarsi dell'impossibilità di svolgere le attività di fruizione dell'entroterra comporterebbe la morte definitiva di tutto il tessuto socioeconomico attorno al quale si regge la tenuta dell'entroterra", si legge sulla pagina Facebook di A.S.D. Valle Stura Hike&Bike. Sarà proprio sabato 19 marzo la protesta, organizzata nel Comune di Masone, nel piazzale Isolazza, per far arrivare il grido d'allarme dei comuni che fanno parte della zona rossa, la zona infetta, al Governo.

"Trascorsi ormai più di 2 mesi dall'adozione dei primi provvedimenti nazionali non è ancora arrivata un'adeguata risposta da parte del governo centrale rispetto ad una situazione sanitaria che non può essere affrontata con mezzi e risorse ordinarie e a discapito dei territori in cui è stata riscontrata", continua il post sui social. Lo avevano preannunciato i sindaci dei 36 comuni liguri soggetti alle restrizioni indicate per contenere il resistente virus suino, "siamo stanchi", avevano detto minacciando proteste e manifestazioni. 

Peste suina, sindaci della zona rossa pronti a protestare-LA NOTIZIA

"Con questa iniziativa di protesta senza voler compromettere lo svolgimento di una storica manifestazione sportiva come la Milano-Sanremo, ci auguriamo che a livello nazionale venga compresa l’esigenza di riempire di contenuti il decreto legge in fase di conversione e i provvedimenti di nomina del commissario straordinario all'emergenza con adeguate risorse economiche e la possibilità di derogare alle normative vigenti che consentono di affrontare efficacemente la situazione in direzione del depopolamento dei cinghiali e dell'eradicazione della malattia". 

"Lo scopo della manifestazione è evidentemente quello di dare un segnale di forte insofferenza di tutto il territorio per una situazione che ad oggi non è stata ancora affrontata con la dovuta efficacia e determinazione - spiega Giovanni Oliveri, sindaco di Campo Ligure -. Mi faccio interprete della richiesta di dare un giusto risalto anche mediatico all'iniziativa a presenzieranno decine di sindaci, rappresentanti istituzionali e politici delle regioni Liguria e Piemonte ad ulteriore dimostrazione della vicinanza delle istituzioni a questa ennesima emergenza sul nostro territorio" 

Peste suina, stop abbattimenti: zona rossa verso la riduzione-LE MODIFICHE

Intanto negli ultimi giorni qualche modifica alle regole del 'lockdown dei boschi' sembra essere possibile. La zona rossa istituita tra il savonese e Recco (compreso anche il basso Piemonte) che impedisce trekking e altre attività nell'entroterra potrebbe subire un ridimensionamento nei prossimi giorni e portare a un alleggerimento delle misure. Il commissario all'emergenza Angelo Ferrari considera superata la prima fase. Le autostrade di fatto delimitavano la zona dei casi e quindi ora i comuni liguri interessati dalle misure limitative potrebbero subire una riduzione. Nel contempo, i ritrovamenti si stanno concentrando soprattutto tra Valle Scrivia e Valle Stura. 

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