Cronaca

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Prime preghiere nell'ex ristorante tunisino chiuso da anni trasformato in sala preghiera dalla comunità bengalese ma aperto a tutti i musulmani
1 minuto e 23 secondi di lettura
di Miv

Non c'è ancora un imam, ma i fedeli non mancano. Ha aperto oggi a tempo di record la nuova sala preghiera della comunità musulmana di Genova di vico Caprettari, nella parte del centro storico di Canneto, a poche decine di metri da via San Lorenzo e dalla cattedrale. La piccola moschea che potrà al massimo ospitare cento fedeli è stata voluta da alcuni imprenditori bengalesi che hanno così dato una risposta alla pressante richiesta della loro comunità, migranti in aumento ormai da anni in tutta Europa a causa della crisi politica e lo stravolgimento del clima.

Il centro preghiere ha aperto in un locale che da decenni chiuso, fatta eccezione per una parantesi in cui ha ospitato un ristorante tunisino. Gli orari di apertura non sono ancora decisi, ma in linea di massima sarà aperta dalla mattina alla sera alle venti, "faremo di tutto per non infastidire gli abitanti della zona" garantiscono i responsabili della sala.

Vico Caprettari è il vicolo che sale da via Turati dove c'è l'antica Barberia Giacalone, uno dei gioielli di Genova tutelati dal Fai però chiuso da anni.

La zona di Canneto il Curto grazie ad alcuni bar con ampi dehor, pub e un'antica vineria nelle sere dei fine settimane è un punto di riferimento per i giovani della movida.
Gli abitanti e i commercianti alla notizia dell'apertura della moschea sono apparsi assai tolleranti: "Siamo abituati a convivere con culture, usi e religioni diverse" hanno riferito a Primocanale. Soddisfatti invece i tantissimi commercianti musulmani, dai fruttivendoli ai barbieri, che lavorano nella zona, "finalmente avremo un luogo di preghiera vicino a noi"

In Liguria ci sono 35 mila musulmani, di cui 18 mila a Genova, fra questi tremila sono bengalesi.

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