Cronaca

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Non è la prima volta che Giorgia lancia un grido d'allarme tramite Primocanale: nel 2023 la giovane era stata colpita con un pugno in testa da un uomo a cui aveva chiesto di spostarsi dall'ingresso del locale. Erano le tre del pomeriggio
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di Aurora Bottino

"Non è cambiato niente da quando sono stata aggredita, anzi, la situazione continua a peggiorare". Ancora una volta Giorgia Spadaccini, 24 anni, titolare di un negozio per animali in via San Luca, denuncia la situazione sempre più complessa per residenti e commercianti della zona che va da piazza Banchi alle Vigne fino alla commenda di Pré. Non è la prima volta che Giorgia lancia un grido d'allarme tramite Primocanale: nel 2023 la giovane era stata colpita con un pugno in testa da un uomo a cui aveva chiesto di spostarsi dall'ingresso del locale. Erano le tre del pomeriggio.

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"Spaccio a cielo aperto, ormai è la normalità"

Spaccio, degrado e controlli che non bastano mai: a spingere Spadaccini a denunciare la situazione ai microfoni di Primocanale è stato l'ennesimo furto che l'ha costretta a chiudere il negozio per due ore, giusto il tempo di andare a fare denuncia. Ma il suo sconforto traspare: "Anche se so che non servirà a nulla", spiega. Con lei c’è anche suo padre, titolare di un negozio a poche centinaia di metri. "Quando tiriamo giù le saracinesche, con il calar della sera, c'è da avere paura - racconta -. Non è mai stato un paradiso, certo, è anche la bellezza di questa zona, ma ora abbiamo superato ogni limite. Vedere spacciare agli angoli di ogni vicoli è diventata la normalità... ma come può diventare normale? Chi vende fumo o crack può quasi considerarsi un commerciante, come noi".

Tra furti e aggressioni, i negozi continuano a chiudere

A peggiorare la situazione sono i negozi che continuano a chiudere in tutto il quartiere. "In via Prè vedo quotidianamente saracinesche abbassate", racconta Spadaccini. "Come facciamo? Ogni giorno si parla di furti, aggressioni, persone che girano con coltelli o spaccano bottiglie di vetro a pochi passi dalla porta dei negozi. Poi denunci, la persona viene fermata e il giorno dopo è di nuovo in giro. Per questo molti di noi hanno smesso di denunciare". È difficile per tutti: nei giorni precedenti al furto che ha costretto Giorgia a chiudere per andare in Questura, la commerciante vicina è stata derubata del telefono, lasciato per un attimo dietro la cassa mentre mostrava la merce a dei turisti.

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Il Civ: "Un decadimento che va avanti da almeno dieci anni"

"Lo spaccio è alla luce del sole, si spaccia come fosse un qualsiasi lavoro. È sconcertante" racconta Alberto Scotto, vicepresidente del Civ di piazza Banchi. "Durante varie assemblee ci era stato detto che lo spaccio non era aumentato, ma semplicemente lo vedevamo di più perché oggi avviene alla luce del sole - continua Scotto -. Quello che denunciamo non è un problema legato solo alla polizia e non è neanche spuntato negli ultimi giorni: il decadimento va avanti da un decennio, forse sei o sette anni. Giorno per giorno".

I negozianti si sentono abbandonati. "Io in piazza Banchi ci lavoro da 32 anni e mi sembra che la piazza, come tutta la zona, sia stata completamente abbandonata, da tutti tranne che i commercianti - spiega Scotto -. Ci sono tanti problemi, molti legati all'accoglienza, ai servizi sociali ma anche alla desertificazione creata dal moltiplicarsi di B&B. E le conseguenze di questi disagi ricadono spesso sulle forze dell'ordine, ma andrebbero risolti in partenza. Qui c'è la volontà di lavorare per risolverli, tutti i commercianti vorrebbero trovare nuove soluzioni, ma da qualche parte si deve iniziare e da soli non possiamo farlo". 

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