
La procura di Genova ha chiuso le indagini su quattro ostetriche che gestivano la casa maternità Le Maree, nel quartiere Foce di Genova. Le quattro donne, difese dall'avvocato Francesca Pastore, hanno ricevuto nei giorni scorsi l'avviso e potranno ora decidere se farsi interrogare o meno. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Giuseppe Longo, le ostetriche avrebbero aperto e gestito il centro (che si occupava di aiutare le coppie nella fase della gravidanza e nel momento del parto che non avviene in ospedale ma appunto dentro i locali della struttura) senza le autorizzazioni del Comune.
Inoltre sono accusate di esercizio abusivo della professione, ricettazione, commercio o somministrazione di medicinali guasti. Il centro era stato sequestrato a marzo dell'anno scorso e poi riaperto con l'unica limitazione di non consentire i parti. Dagli accertamenti è stato escluso che le lesioni riscontrate su nove bambini nati nel centro fossero ricollegabili alla struttura. L'inchiesta era stata in un primo momento archiviata dalla pm Arianna Ciavattini e poi riaperta dopo una nuova informativa dei Nas. In pratica, secondo gli investigatori, le case o istituti di cura e di assistenza ostetrica o per gestanti non possono essere aperta in assenza di speciale autorizzazione. Tale autorizzazione, era la motivazione alla base del sequestro, "non può essere concessa in Liguria la cui legge sanitaria non prevede, tra le strutture sanitarie che possono operare al di fuori degli ospedali e delle cliniche private, le cosiddette case maternità". Il problema riguarderebbe la degenza post-parto per madri e neonati. La ricettazione è contestata perché erano stati trovati dei farmaci ad uso ospedaliero, alcuni scaduti e in cattivo stato di conservazione. Per gli inquirenti la mancanza di autorizzazioni "implica l'impossibilità da parte degli organi di controllo di esercitare qualsivoglia attività di vigilanza perché non avrebbero alcun titolo per farvi accesso".
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IL COMMENTO
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