
Si muovono anche i cani molecolari per le ricerche di Jimmy Zolezzi, padre dell'uomo di 37 anni morto inghiottito dalle sabbie mobili nel lago di Giacopiane esattamente un anno fa. Il 65enne, che vive ad Amborzasco, sarebbe uscito di casa domenica pomeriggio proprio per raggiungere l'insenatura del lago teatro della tragedia. Lo ha detto lui stesso ad alcuni familiari e amici. Il lavoro per trovare l'uomo, iniziato nella giornata di ieri, continua.
Ricerche in corso, intervengono i cani molecolari
L'unità di comando locale, la postazione mobile di comando e coordinamento dei vigili del fuoco, si è spostata in serata da Giacopiane a Pratomollo per continuare a battere le zone boschive. Sul posto decine di volontari della Protezione Civile, il Soccorso Alpino e in giornata dovrebbe arrivare, in supporto, l'elicottero della Guardia di Finanza. Questa mattina i carabinieri hanno raggiunto l'abitazione di Zolezzi per recuperare indumenti da far annusare ai cani molecolari.
Morto inghiottito nelle sabbie mobili
La tragedia rimane importante per le ricerche. Quel giorno Gabriele, il figlio di Zolezzi si era tuffato nel lago senza fare più ritorno. Dopo un'ora il suo corpo, ormai senza vita, era stato ritrovato dai soccorritori. Il lago di Giacopiane è un bacino artificiale, attorno alle rive si trovano i cartelli di divieto di fare il bagno e quelli che annunciano la presenza di sabbie mobili. L'uomo si sarebbe fatto un bagno e probabilmente per tornare a riva avrebbe messo i piedi su una massa di fango che lo ha inghiottito.
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