Cronaca

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Per la pubblica accusa Gambino avrebbe avvantaggiato la pubblica assistenza Misericordia in cambio di favori ma l'ex assessore si difende "condotta trasparente"
3 minuti e 9 secondi di lettura
di Annissa Defilippi

Auto, leasing e trasferte in cambio di favori amministrativi. Tra questi la gestione di servizi per minori stranieri, la soppressione di fermate per il parcheggio delle ambulanze e persino mancati controlli su cibo avariato. Sono questi, secondo l'accusa della Procura di Genova che sta indagando su condotte illecite legate a corruzione e abuso d’ufficio, i vantaggi offerti dall'ex assessore Gambino alla pubblica assistenza Misericordia. Gambino, che è stato responsabile dal 28 giugno 2022 alla Sicurezza, Polizia locale, Protezione civile e Valorizzazione del volontariato del Comune di Genova – e, dal 9 dicembre 2024, anche del Trasporto pubblico e della Mobilità urbana – è sospettato di aver utilizzato le sue funzioni per favorire interessi privati, tra cui quelli della Misericordia, presieduta da Francesco Fracchiolla anch'egli indagato. L’ipotesi accusatoria, supportata da atti preliminari, riguarda un presunto scambio di utilità economiche e amministrative.

I presunti favori alla pubblica assistenza Misericordia

Secondo gli atti, Gambino avrebbe agito in concerto con Fracchiolla per ottenere vantaggi illeciti. Tra gli episodi contestati ci sono la gestione di minori stranieri non accompagnati: su richiesta di Fracchiolla, Gambino avrebbe orientato l'assessorato alle Politiche sociali verso l’affidamento alla Misericordia del servizio di assistenza residenziale per minori, proponendo la rescissione di contratti con altri gestori e il trasferimento dei ragazzi a Sassello, con un servizio di trasporto dedicato. Per la pubblica assistenza Gambino avrebbe anche disposto la sospensione temporanea di 30 giorni della fermata Amt di via Bologna, vicino alla sede della Misericordia in via Bologna 21, per consentire il parcheggio delle ambulanze dell’organizzazione, nonostante un parere tecnico contrario.

Il cibo avariato nell'ostello gestito dalla Misericordia

Un'altra anomalia riguarda invece riguarda invece una segnalazione su cibo avariato presso l’ex Ostello di Gregina, gestito dalla Misericordia. In questo caso, secondo gli inquirenti, Fracchiolla avrebbe informato Gambino di una contestazione della Polizia Locale. L’assessore avrebbe poi deviato i controlli sulla società distributrice del vitto, proteggendo così gli interessi dell’associazione.

In cambio, Gambino avrebbe ricevuto presunti benefici economici e materiali da Fracchiolla. Tra questi un versamento "a nero" di 3.000 euro, promesso il 4 settembre 2024 e ricevuto il giorno successivo; il pagamento delle rate di leasing di una Jeep Compass, utilizzata da Gambino fino a dicembre 2024, a cura di Fracchiolla e Enrico Malagamba (un imprenditore indagato attivo nel campo del guardianaggio; l’uso gratuito di un'Audi Q4 per una trasferta familiare da Genova a Milano; svariati bonifici per circa 7mila euro dalla Misericordia alla società Dentaland di proprietà della moglie (non indagata) di Gambino, a fronte di una serie di fatture per operazioni inesistenti, emesse tra febbraio e dicembre 2024 con causali quali "cure odontoiatriche". Il legale di Fracchiolla, Andrea Ciurlo, su quest'ultimo punto riferisce la posizione del suo assistito: "Si tratta di prestazioni realmente rese a favore di migranti, quindi cure regolarmente pagate". 

Le perquisizioni anche in via Bologna 21

Il decreto della Procura ha disposto perquisizioni in vari luoghi, inclusa la sede della Misericordia in via Bologna 21, Genova, per sequestrare documenti, dispositivi elettronici e dati utili all’indagine. L’attenzione si concentra su prove relative a corruzione e violazioni del segreto d’ufficio, con l’estrapolazione di contenuti da telefoni e computer degli indagati.

La posizione di Gambino: "Sicuro di aver agito nella massima trasparenza"

Gambino ha parlato esclusivamente tramite la sua avvocata Rachele De Stefanis, che ha diffuso una nota ufficiale il 18 giugno 2025, annunciando l’autosospensione da Fratelli d’Italia e difendendo la trasparenza del suo operato. L'avvocato ritiene che Gambino possa "fornire tutti i chiarimenti necessari agli inquirenti", sottolineando che il suo assistito "è sicuro di aver sempre agito nella massima trasparenza". L’inchiesta è in fase preliminare, e Gambino, come gli altri indagati, gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.


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