Cronaca

Torna alla homepage
Commozione all'appuntamento, apartitico, nel cuore di Genova, per le note e le parole di Bella Ciao, un inno alla Resistenza anche in Palestina
3 minuti e 9 secondi di lettura
di Michele Varì
La manifestazione a De Ferrari

Grande successo e tante magliette bianche in segno di pace in piazza De Ferrari, nel cuore di Genova, per la manifestazione "La musica contro il silenzio", un'iniziativa per rompere il silenzio complice delle Istituzioni di fronte al genocidio perpetrato dal sistema sionista nei confronti del popolo palestinese.

In piazza tanti orchestrali del teatro Carlo Felice, ma anche molti genovesi e non che sanno più o meno suonare uno strumento e anche cantanti, professionisti, come il soprano Irene Cerboncini, e altri dilettanti. Tutti a cantare canzoni di pace, come Dies irae, l'inno della Palestina, Lacrimosa, dedicato alle vittime palestinesi, Lascia ch'io pianga, Vois sur ton chemin e Yumma, e poi Bella Ciao, inno alla resistenza anche in Palestina.

Ad assistere al concerto un migliaio di spettatori, di genovesi, che alla fine con un lungo applauso hanno anche intonato lo slogan, "Palestina libera".

L’idea del concerto per Gaza è nata a Firenze pochi giorni fa, da un messaggio e un passaparola tra i corridoi del Teatro del Maggio Fiorentino e dell’Orchestra della Toscana.

Qualche scambio su WhatsApp, un incontro in un bar e, nel giro di poche ore, viene elaborato il primo comunicato, aperto il profilo instagram e quello facebook, vengono coinvolti amici e colleghi a Palermo e Bologna, poi si aggiungono da Torino, Milano, Roma e Genova, dove l'appuntamento è fissato per oggi, alle 17.45, in piazza De Ferrari.


All’inizio doveva essere un semplice flashmob, ma diventa subito un Movimento il cui motto recita “Basta stare in silenzio, facciamoci sentire!”: nasce così “La musica contro il silenzio”.

Viene deciso di proporre una manifestazione musicale nazionale, in cui musicisti, cantanti, strumentisti, professionisti, dilettanti, amatori e chiunque voglia partecipare con la propria voce e il proprio ritmo, potrà intonare insieme agli altri i brani selezionati unitariamente o in funzione delle necessità di ogni piazza: canti popolari palestinesi, estratti dal Requiem di Mozart (in onore delle vittime del massacro), Bella Ciao (come canto di Resistenza), etc...

Una manifestazione apartitica che accoglie il supporto soltanto dalle associazioni umanitarie e nate a sostegno della causa palestinese, ma anche una manifestazione assolutamente politica, nel senso più classico e genuino del termine.
Si canterà contro il silenzio delle nostre istituzioni, si suonerà contro il massacro che sta subendo il popolo palestinese: saremo un'unica voce per la libertà, per la giustizia e per il diritto sacrosanto di ogni popolo a resistere contro ogni forma di oppressione, sopruso e violenza.

In un paio di giorni l’iniziativa è diventata virale nel mondo musicale italiano, ma non solo. Se ne parla in tutti i luoghi di musica.

Le persone si aggiungono a centinaia sui vari gruppi whatsapp. Migliaia di contatti, visualizzazioni, followers, nuove città aderiscono ogni giorno e tutti si prodigano per organizzare, chiedere le autorizzazioni, divulgare, cercare gli spartiti musicali e contribuire all'organizzazione di questo evento,
ognuno con la propria esperienza.
Firenze, città da cui è partita l'iniziativa, che crea unità di intenti, azioni e concetti chiave, è stata la prima a manifestare l'1 giugno in Piazza Santa Maria Novella. Nella stessa giornata Palermo e Torino; oggi tocca a Genova, domani a Bologna, l8 giugno a Roma, il 25 a Milano, poi Cagliari ma si stanno organizzando anche a Bari, Brindisi, Napoli, Como, Bolzano, Trento, Salerno, Sassari.

"Venite a suonare con noi! Non serve essere musicisti, serve esserci! Restiamo umani!" hanno detto a mo' di appello gli organizzatori Alice Parente, Clarice Curradi, Mattia Petrilli, Antonia Fino, Andrea Tiddi e Jorg Winkler.

Un invito raccolto da tanti musicisti e cantanti e da tanti genovesi, e così questa sera piazza De Ferrari, era piena di cittadini e artisti che avevano un solo obiettivo: restituire la pace al popolo palestinese.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook