
È stato arrestato dai carabinieri forestali il piromane che negli ultimi 15 giorni si è 'divertito' a bruciare ettari di macchia mediterranea appiccando fuochi in prossimità del monte Faudo. Si tratta di un 75enne, conosciuto alle forze dell'ordine per reati legati all'ambiente e colpito da una sorta di Daspo, disposta dal questore di Imperia, che gli vietava di avvicinarsi al Faudo e portare con sé strumenti per appiccare incendi.
Le indagini partite grazie ai testimoni oculari
I militari si sono concentrati prevalentemente sul raccogliere gli indizi lasciati sul campo dal piromane negli ultimi quindici giorni. Fondamentali si sono rivelate le testimonianze oculari dei residenti della zona e le immagini raccolte dalla telecamere di videosorveglianza piazzate nelle zone limitrofe, Un' indagine accurata e minuziosa che ha consentito di apporre la parola fine ad una situazione ormai pericolosa, complice il forte vento che ha colpito i crinali dell'imperiese nei giorni scorsi.
Il piromane recidivo di 75 anni
Noto da anni alle forze dell'ordine per simili reati era stato colpito, per volontà dell'allora questore di Imperia, da una sorta di Daspo che gli vietava di avvicinarsi al Faudo con strumenti atti ad appiccare incendi. Nel 2022 inscenò una protesta davanti al Tribunale di Imperia. Il suo arresto è stato convalidato nella giornata di ieri e la sua posizione, al momento, risulta grave data l'evidente recidività e l'inottemperanza alla Daspo.
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