Ancora una aggressione ai danni dei poliziotti penitenziari nel carcere di Marassi, dove nei giorni scorsi si è superata la soglia dei 700 detenuti. Ieri, in sesta sezione, un detenuto ha provato a sequestrarlo per rubarli le chiavi del piano. Poche ore dopo un altro ha provato a colpire altri agenti con una forbice modificata.
Prova a sequestrare un agente per rubargli le chiavi
È successo nella sesta sezione, al primo piano, intorno alle 9:30. Un detenuto italiano ha minacciato uno degli agenti in turno e ne ha tentato il sequestro per rubargli le chiavi del piano e probabilmente provare a fuggire. Il tentativo non è andato a buon fine, sia per la capacità dell'agente e l'arrivo immediato dei rinforzi della Polizia penitenziaria. Sarà giudicato questa mattina con 'direttissima'.
Poche ore dopo un altro poliziotto aggredito
Nel primo pomeriggio, poche ore dopo, un altro detenuto classe 1987 Marocco, ristretto in seconda sezione, ha aggredito con una forbice modificata gli agenti, che fortunatamente sono riusciti a fermarlo prima che facesse del male a qualcuno.
L'appello dei sindacati: "Servono provvedimento tangibili e immediati"
"Sono ormai 16mila i detenuti oltre i posti disponibili e più di 18mila le unità mancanti al fabbisogno della Polizia penitenziaria, peraltro scarsamente equipaggiata. Solo questo dovrebbe indurre il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e l’intero Governo ad assumere provvedimenti tangibili e immediati. Invece, assistiamo ai soliti teatrini della politica e, al più, alla lettura di compitini con numeri fuorvianti in occasione di interrogazioni parlamentari, come da ultimo Martedì pomeriggio a Montecitorio” scrive il segretario della UILPA PP Fabio Pagani. "Oltre a ricordare che se il 2022, anno tristemente record, i suicidi popolazione detenuta furono 84. Mancano 32 giorni alla fine dell’anno e, nostro malgrado, il periodo delle festività natalizie è spesso connotato dalla recrudescenza dei fenomeni autolesionistici e autosoppressivi (ultimo suicidio 2024 avvenuto a LA SPEZIA 83 ° esimo proprio ieri). Temiamo che presto si supererà quel record già di per sé vergognoso per un paese civile. Auspichiamo un sussulto di coscienza nella Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e in tutto l’esecutivo".
IL COMMENTO
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