GENOVA - Continuano le udienze per il processo del crollo di ponte Morandi, è il secondo giorno della difesa. Stupore da parte dei parenti delle vittime dopo il primo giorno: "Da questo momento in poi siamo preparati a sentire di tutto in aula. Ieri abbiamo già iniziato a sentire alcuni discreti numeri di teatro. Se non si trattasse di una vicenda in cui sono morte 43 persone potremmo anche essere divertiti", dichiara a Primocanale Egle Possetti, presidente comitato ricordo vittime.
"Ieri l'avvocato di Castellucci ha parlato di problematiche formali, ha fatto un accenno al fatto che questo ponte aveva difetto costruttivo ed è stata questa la causa del crollo", spiega Possetti. Che con amarezza dice: "Tutti santi questi indagati! Bisogna prendere la cosa con leggerezza altrimenti le nostre reazioni in aula potrebbero non essere degne di reazioni civili. Dobbiamo immaginare questi come spettacoli di teatro".
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"Non vorrei che alla fine gli unici colpevoli dovessero essere le vittime che quel giorno hanno deciso di viaggiare su quel punto e che magari "se la sono andata a cercare".
Sull'atteggiamento dei legali degli imputati rispetto ai parenti, Possetti commenta: "Alcuni avvocati hanno detto che i parenti hanno avuto un atteggiamento dignitoso, a volte anche più dignitoso degli avvocati stessi, ma credo sia all'interno di una gestione di cortesia quasi dovuta. Non ci viene mai a parlare nessuno ma non è un problema, siamo lì per ascoltare".
Rispetto al contenuto dell'arringa difensiva: "Quelle che sono state poste sono tutte opzioni di puntualizzazioni di forma e noi vediamo poca sostanza in quel che è emerso ieri. Gli avvocati hanno chiesto l'annullamento del secondo incidente probatorio, quello nel quale in modo inequivocabile si stabilisce che questo ponte è crollato per mancanza di manutenzione. Ieri hanno detto chiaramente che non vogliono arrivare alla prescrizione, ma all'assoluzione. Quindi andiamo avanti", chiude Possetti.
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