GENOVA - Tensione e roghi ieri sera al Cep di Prà in seguito alla rivolta e le ripicche di alcuni abitanti abusivi, molti dei quali edili trasfertisti, che non vogliono lasciare le case di Arte ricevute in uso per il tempo necessario dei lavori del rifacimento delle facciate dei palazzi con il superbonus.
Ad acuire le tensioni, come denuncia uno degli abitanti che da sempre si batte per il Cep Alfonso Leardi, anche le difficoltà del consorzio del cantiere che gestisce i lavori che non avrebbe pagato nei tempi corretti alcuni lavoratori. Fra i problemi quelli che alcuni trasfertisti una volta in uso l'abitazione invece di usarla per base durante i lavori hanno ospitato familiari e amici: da lì poi la difficoltà di Arte di fare liberare le case.
Via Novella, come molti altri quartieri di edilizia popolare, da tempo soffre per le occupazioni abusive di case popolari lasciate per troppo tempo sfitte perché non ci sarebbero i fondi per sistemarle. Leardi esemplifica: "Ci sentiamo abbandonati, qui con questo cantiere, che non è ancora concluso, sono aumentati degrado, spaccio e tensioni".
A svelare i dettagli dell'accordo che ha permesso ad alcuni operai di abitare in via Novella è Stefano Aprile, il capocantiere del consorzio: ": "Prima erano venti le abitazioni occupate dagli operai, ora a rimanere dentro e rifiutare di uscire sono gli inquilini di otto appartamenti. Sia ben chiaro - sottolinea il capocantiere - gli operai per quegli alloggi pagavano affitto e utenze".
Da Arte comunicano che da oggi insieme alla polizia locale sono stati avviati controlli negli appartamenti occupati abusivamente da cittadini e da ex operai in via Novella. "Chiunque sarà trovato nelle case senza averne diritto sarà denunciato e allontanato, oggi su quattro appartanti segnalati solo uno era occupato da quattro persone, subito segnalate alla procura e invitate ad a lasciare l'immobile" avverte Paolo Gallo, amministratore unico dell'azienda delle case popolari.
Quanto accaduto al Cep ha suscitato una reazione dei coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano con il capogruppo del M5S in Comune Fabio Ceraudo e il portavoce municipale Daniele Rebora: “L’abbandono totale delle periferie è nei fatti recenti. Parliamo del quartiere CEP a Voltri, in particolare di via Novella: incendi dolosi, occupazioni abusive e alloggi sfitti negli stabili comunali sono la cifra dei fallimenti di un sindaco che tra il benessere reale di tutti i cittadini genovesi e gli incontri sullo yacht di Spinelli, predilige questi ultimi. Che fine hanno fatto le promesse elettorali?”.
“È inqualificabile l’indolenza con cui l’amministrazione di Tursi non risponde con i fatti ai tanti cittadini che attendono una casa popolare nei condomini appena ristrutturati grazie al Superbonus 110%: quale sarebbe l’impedimento? Perché gli alloggi sono ancora vuoti? Ci risulta che siano circa 70 quelli finiti… Al CEP c’è un evidente problema sociale e il Comune che fa? Si volta dall’altra parte, lasciando che prendano il sopravvento degrado e mancanza di integrazione sociale. La gestione inefficace dell’immigrazione, poi, non solo favorisce le associazioni criminali, ma genera violenza, disagio e paura”.
“Come Movimento 5 Stelle diciamo basta: terremo al più presto un’assemblea pubblica per coinvolgere i cittadini e le associazioni della zona. Chiederemo al sindaco, sia in aula rossa con il capogruppo Ceraudo che in Municipio con il portavoce Rebora, quali soluzioni il Comune di Genova intenda adottare per risolvere questa situazione, arcinota e per la quale finora abbiamo sentito solo promesse”.
Per Giordano, infine, “l’amministrazione comunale è allo sbando, è incapace di gestire gli aspetti sociali e non è in grado di garantire quella sicurezza tanto sbandierata ma mai messa a terra come dimostrano i recenti fatti accaduti in via Novella e per i quali presenteremo degli esposti alle autorità competenti”.
IL COMMENTO
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