Cronaca

Il grande afflusso di persone, amici, familiari e conoscenti nella chiesa di via Nizza ad Albaro ha costretto la polizia locale a chiudere via Nizza
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GENOVA - Centinaia di persone con gli occhi lucidi, tanti ragazzi, alcuni con ancora il viso da bambino, in lacrime, hanno riempito la chiesa e bloccato via Nizza a Albaro per l'ultimo abbraccio a Marco Santeusanio, il diciottenne calciatore del Ligorna morto in seguito all'incidente stradale di cui è stato vittima il 3 febbraio alla guida del suo scooter in via Toti, a Staglieno.

Una fiumana di persone, amici, familiari e conoscenti che ha riempito la chiesa di San Pietro e San Bernardo, bloccando la strada di Albaro e costringendo la polizia locale a chiudere temporaneamente la strada nel tratto fra via Cocito e via Trieste. 

Il funerale è stato celebrato dal parroco, Don Pino Pastorino, a oltre una settimana dalla tragedia perché gli inquirenti per fare luce sull'incidente hanno disposto l'autopsia sul corpo del ragazzo.

Nella chiesa stamane attorno ai genitori e i fratelli di Marco si sono strette circa cinquecento persone, fra tutti spiccavano le tute azzurre dei compagni di squadra del Ligorna juniores di Marco, e poi c'erano gli amici e colleghi rider, il lavoro che Marco svolgeva di pomeriggio con il suo scooter 125 per avere una propria indipendenza economica.

 

Sul pulpito sono andati in molti a ricordare con le lacrime agli occhi chi era Marco, ci ha provato anche il papà Giorgio, che però è stato sopraffatto dal dolore.

"Marco quando guidava era un ragazzo prudente", hanno assicurato tutti gli amici. Presenti nella chiesta molti dirigenti e altri calciatori dilettanti, allenatori, appassionati, fra questi un selezionatore della rappresentativa regionale di calcio di cui Marco ha fatto parte più volte, "era un ragazzo educato e un difensore arcigno di altri tempi" ha ricordato il mister visibilmente commosso.

Marco amava il calcio, passione ereditata dal papà Giorgio, allenatore della GoliardicaPolis, società satellite nell'orbita del Ligorna, che milita in serie D, la terza squadra di Genova dopo Samp e Genoa, di cui Marco era grande tifoso, come testimoniano i fiori rossi e blu adagiati sulla bara.

Dopo la funzione il parroco ha ammesso: "In oltre vent'anni non ho mai visto la chiesa così piena".

Fra le ipotesi per spiegare la tragedia quella che Marco possa avere perso il controllo dello scooter per alcune buche sull'asfalto, anche se gli investigatori della sezione Infortunistica titolari dell'indagine dopo i primi rilievi svolti hanno quasi escluso questa possibilità: lo scooter inizia ad abbattersi dopo la semi curva, prima di arrivare sul tratto dissestato.

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