Cronaca

Senza incarichi amministrativi il governatore sospeso non potrebbe reiterare il reato nè inquinare le prove. Il legale di Spinelli Vaccaro: "Nessuna corruzione ma solo legittime richiesta per sveltire una pratica lenta"
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GENOVA - Il presidente sospeso della Regione Liguria Toti potrebbe anticipare il suo ritorno alla libertà in caso di dimissioni perché senza quell'incarico in linea teorica non potrebbe reiterare il reato e inquinare le prove. Come a dire che il governatore si trova di fronte a una difficile e complicatissima scelta: rinunciare al suo incarico e di fatto rischiare di chiudere la sua carriera politica, o rimanere ancora alle rigide e pesanti restrizioni degli arresti domiciliari che gli impediscono di avere rapporti con l'esterno, tranne la sua famiglia e il suo legale. Un diktat di fronte al quale viene a trovarsi qualsiasi persona arrestata per reati connessi alla sua carica.

Il dilemma in cui si trova Toti è un principio generale che vale per ogni persona soggetta a custodia cautelare o un'altra restrizione, ad esempio, se un pubblico funzionario è accusato di commettere un reato in forza della funzione che esercita, una volta che non riveste più quel ruolo agevola la revoca del provvedimento. Quasi un automatismo che è nei fatti delle cose, ma che nel caso di Toti rischia di essere un gatto che si morde la coda: infatti sino ad oggi il governatore, come ha riferito più volte il suo legale Stefano Savi, non si dimetterà sino a quando non potrà incontrare i componenti della giunta che lo sostengono e ai suoi collaboratori più stretti, un confronto che però non potrà avere sino a quando è agli arresti domiciliari con il divieto di interloquire con chi non vive nella sua abitazione di Ameglia e con il suo legale.

L'opzione di Toti trapela da palazzo di giustizia dove oggi il legale del governatore, Stefano Savi, ha annunciato che i magistrati titolari delle indagini hanno riferito che incontreranno Toti solo dopo il 27 maggio e non la prossima settimana come sembrava fino a ieri, e come sperava l'indagato.

Chi critica l'impianto accusatorio dell'indagine è l'avvocato Alessandro Vaccaro, che insieme ad Andrea Vernazza difende Aldo Spinelli. Non ci sarebbe nessuna corruzione da parte dell'imprenditore portuale - a dire del legale - che, come si evincerebbe nella madre di tutte le intercettazioni, quando Toti chiama Signorini dalla barca di Spinelli, avrebbe solo cercato di sveltire la fine di pratica regolare avviata molto tempo prima regolare e che nulla a che avrebbe da spartire con i denari che Spinelli ha versato con più tranche al governatore come contributo elettorale.

"Questa ipotesi accusatoria a mio giudizio non potrà reggere a un vaglio più approfondito - spiega Vaccaro - Ci si dimentica il fatto che Toti non aveva alcun tipo di potere nei confronti di quella decisione sulla concessione e si dimentica anche di dire che prima di arrivare a quell'ultimo atto vi era stato una lunga istruttoria, collegare i versamenti effettuati in tempi diversi ad un intervento per fare rinnovare quella concessione, che era dovuta, è veramente un azzardo. Non dimentichiamoci che nelle intercettazioni risulta che Aldo Spinelli si era lamentato per la lentezza di dell'approvazione di un documento che di fatto era già pronto e non capiva le motivazioni di questo ingiustificato ritardo, ecco perché ha interessato tutti i soggetti che potevano essere interessate alla risoluzione di questa vicenda".

Vaccaro spiega anche la telefonata più importante in cui Toti parlando con Signorini dice "sono buttato sulla sulla barca di Spinelli". "Una telefonata fatta per dire: ma allora che fate? La facciamo o no? Ma non mi sembra che ci sia qualcosa di corruttivo, non mi sembra che vi sia un'imposizione".

Vaccaro smentisce anche che Spinelli avrebbe corrotto l'ex presidente dell'autorità portuale Signorini.

"Signorini era un amico di Spinelli, come abbiamo saputo. E Spinelli, come può capitare tra amici, si è dichiarato disponibile ad aiutarlo per quelle sue esigenze. Spinelli che, da imprenditore che tutti conosciamo, si è rivolto a tutti coloro che potevano avere conoscenze sul fatto. Tanto è vero che ha invitato anche soggetti diversi che non fanno parte di questa inchiesta ad interessarsi per cercare di capire il ritardo della concessione.

Il legale risponde anche a Emma Bonino che ha negato di avere preso contributi da Spinelli:

"Emma Bonino fa riferimento al suo ultimo partito, +Europa, mentre Spinelli fa riferimento a tempi lontani, parliamo del Partito Radicale Partito Radicale".

L'avvocato sottolinea il trauma subito dall'uomo Spinelli: "Se devo dire un termine il termine dico che mi fa tenerezza perché è una persona di 84 anni che è chiusa in casa da solo e non può vedere i propri parenti, non può avere contatti Internet. Potete immaginare una persona di quell'età che ha subito un trauma giudiziario e non può parlare con il fratello, non può parlare con il figlio, non può parlare con la nuora. Arresti a orologeria? No, la giustizia orologeria non mi piace, la giustizia non ha orari, non ha tempi. In effetti è un'indagine che è durata parecchio tempo e ha evidenziato tante cose, bisogna andare a vedere quali altre cose sono state evidenziate, perché bisognerà approfondire per chiarire l'estraneità del mio assistito ai fatti".

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