GENOVA - Il giudice per le indagini preliminari Nicoletta Guerrero ha archiviato l'inchiesta sui presunti concorsi truccati all'Università di Genova per favorire amici e parenti. Il gip ha accolto la richiesta di archiviare le accuse avanzata dallo stesso pubblico ministero Francesco Cardona Albini. In pratica non ci sarebbe una ragionevole previsione di condanna perché non sono stati raccolti sufficienti elementi per dimostrare che quelle assegnazioni non potevano essere fatte rientrare nella discrezionalità dei docenti.
Erano 25 le persone indagate o ora prosciolte tra cui Lara Trucco e Pasquale Costanzo (che erano anche finiti ai domiciliari), l'avvocato amministrativista Daniele Granara, Camilla Bianchi, garante dell'Infanzia e dell'adolescenza di Firenze. L'inchiesta della guardia di finanza era nata dalla denuncia della tributarista Caterina Corrado Oliva che aveva fatto ricorso al Tar dopo essere stata esclusa da un concorso.
Dalle indagini erano emersi mercanteggiamenti di ruoli e concorsi per sette bandi. Secondo l'accusa i concorsi venivano tagliati su misura per fare vincere i candidati amici. Tra le persone favorite dal sistema c'era anche il figlio del professore emerito di diritto costituzionale Costanzo. Il quale aveva ottenuto l'assegno di ricerca dalla commissione presieduta dall'allora prorettrice Lara Trucco.
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