GENOVA - Le gigantografie delle facce degli abitanti e dei commercianti di via del Campo da ieri sono appese come stendardi di pace lungo tutta la strada per gridare no alla guerra e "la pace siamo noi". Non solo: in segno di riappacificazione e unione il 25 maggio ci sarà una cena condivisa in strada in cui ogni partecipante porterà un piatto, una specialità del suo Paese di origine, una cena che partirà dalla Commenda di Prè e arriverà sino a piazza San Giorgio, di fatto unendo idealmente tutto il multietnico centro storico, da ponente a levante, per riappropriarsi delle strade e ribadire scacciando il degrado, "questo è il nostro quartiere".
Dietro le iniziative c'è Christian Spadarotto, portavoce del Comitato di via del Campo, che però ammette come l'idea delle gigantografie sia stata partorita insieme a Luca Borzani, intellettuale da sempre attento al centro storico e al sociale, in passato assessore comunale e presidente della Fondazione Palazzo Ducale.
"I visi delle foto esposte nella strada - spiega Spadarotto - sono i nostri visi, c'è il parrucchiere, lo studente, ci siamo noi, persone di colori e origini diverse, bengalesi, nigeriani, marocchini, egiziani, cileni e pure italiani, come il sottoscritto, persone che vivono e vogliono che il centro storico rimanga un luogo bello in cui abitare".
La cena condivisa invece sarà possibile grazie all'impegno di tutti i comitati del centro storico e di abitanti e commercianti che parteciperanno: si ipotizza che a sedersi a tavola quella sera potranno essere 3 mila persone, appunto un record.
Non è la prima volta che Spadarotto diventa artefice di iniziative tese a denunciare il degrado e fare rivivere via del Campo e dintorni: lo scorso anno aveva scritto al ministro degli Interni Piantedosi per chiedere più controlli contro gli spacciatori, non solo: aveva ottenuto grande successo la prima cena condivisa da lui organizzata in via del Campo in cui storici abitanti genovesi si erano seduti al fianco dei nuovi residenti, molti dei quali stranieri, impiegati al fianco di artigiani, insegnanti accanto a commercianti, prostitute sedute vicine a studenti, uno spaccato dei carruggi, lo stessa fotografia di mille colori che regalano le 41 gigantografie che da ieri sera dall'alto sembrano osservare, proteggere e anche dare il benvenuto a chi cammina nella strada resa famosa in tutto il mondo da De Andrè ma da alcuni anni degradata per i tanti assembramenti di gang di spacciatori che al calar del sole si appropriano della strada.
Il video è stato effettuato alle 8.30 di questa mattina quando i vicoli del centro storico si stanno svegliando e sono ancora semi deserti
IL COMMENTO
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