GENOVA - Per mesi hanno perseguitato, seguito e minacciato l'infermiera caposala e una operatrice sanitaria della rsa Piccolo Cottolengo don Orione di San Fruttuoso. Hanno mandato foto con coltelli, chat piene di insulti e da ultimo, il mese scorso, hanno organizzato un vero e proprio agguato.
Per questo la procura ha chiesto e ottenuto il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico per i figli e la nuora di una paziente ricoverata nella struttura, autori delle persecuzioni. I tre, difesi dall'avvocato Daniele Pomata, sono indagati per stalking. I fatti risalgono a dicembre 2023 e sono andati avanti fino a fine marzo quando sono anche intervenute le volanti della questura.
Tutto parte dopo il ricovero dalla madre dei due uomini nella struttura. Quando i figli la vanno a trovare l'operatrice ricorda loro di indossare la mascherina per proteggere gli ospiti e per tutta risposta viene ricoperta di insulti. Alcuni giorni dopo uno dei figli e la moglie si presentano fuori dall'orario di visita e pretendono di entrare. Al rifiuto i due la ricoprono di insulti e cercano di aggredirla. Da quel giorno l'infermiera e la Oss hanno continuato a ricevere continui insulti sul telefono tramite messaggi o telefonate. I tre si sono presentati sul luogo di lavoro per cercarle, costringendole a nascondersi.
Gli episodi più gravi risalgono a poche settimane fa: prima l'invio, alla caposala, di una foto di un coltello con la minaccia "Vi cercheremo e vi troveremo. Denunciaci, non ci importa". E poi, il 25 marzo, un vero e proprio agguato: marito e moglie si appostano vicino alla Rsa e quando l'operatrice sanitaria arriva con la macchina, la donna le si è piazzata davanti e l'ha bloccata mentre nel frattempo l'uomo ha cercato di aprirle la portiera. Sono intervenute le volanti e la vittima è finita in ospedale per un attacco di panico. Dopo l'ultimo episodio le due donne decidono di denunciare tutto. Il fascicolo passa al pubblico ministero Paola Calleri che chiede la misura nei confronti dei tre.
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