GENOVA -Lupa investita da un'auto e ferita nella notte sulla strada statale Aurelia fra Arenzano e Cogoleto: è successo prima delle 2 della notte nei pressi del campo di calcio. A lanciare l'allarme e prestare i primi soccorsi all'animale l'automobilista che se l'è trovato all'improvviso davanti e l'ha travolto con la sua vettura. Sul posto con i carabinieri forestali è giunto prima il volontario della Croce Gialla Stefano che effettua soccorso agli animali nella provincia di Genova e poi, quando si è avuta la certezza che l'animale investito non era un cane ma un lupo, è arrivata l'operatrice del centro recupero animali del Cras di Savona Daria Giordanella che l'ha trasferito nella propria struttura. L'animale, una lupa chiamata Ursula, apparentemente potrebbe avere alcune fratture agli arti o forse al bacino. Comunque non è in pericolo di vita.
L'investimento del lupo sull'Aurelia, a pochi metri dal lungomare di Cogoleto, conferma la presenza di questo animale selvatico a poca distanza dalle case.
Nei mesi scorsi nel savonese molti lupi sono stati avvistati nella zona di Sassello, un altro esemplare di questo animale particolarmente protetto dalle normative europee, battezzato Elwood, era stato trovato ferito nel marzo dello scorso anno sul cortile di un palazzo di via Firenze, a Savona. Si trattava di un giovane lupo che cadendo si era fratturato il femore, era stato soccorso dai volontari dell'Enpa del passo di Cadibona.
Gli operatori dell'Ente nazionale protezione animali di Savona coordinati dal presidente Silvia Santini dopo pochi mesi, erano riusciti a curarlo e rimetterlo in libertà con tanto di radiocollare per monitorarlo sino alle alpi francesi, diramando poi - nell'agosto dello scorso anno - un comunicato ufficiale in cui dicevano: «In molti avete seguito con affetto e interesse le sorti di Elwood, il lupo di via Firenze a Savona. Ebbene, siamo lieti di annunciare che il nostro amico è tornato a essere un re dei boschi. Non avevamo dubbi: ci ha dimostrato come, con quella nuova zampa un po' bionica, per così dire, possa cacciare, nutrirsi e spostarsi come tutti i suoi simili. Tramite il radiocollare abbiamo infatti seguito i suoi spostamenti dal sito di rilascio, sulle alture delle città della Torretta, fino in Francia per poi spostarsi sulle Alpi a cavallo del confine con l'Italia. Chissà fin dove si spingerà in futuro».
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