GENOVA -Fa ancora paura Luca Delfino, l'ex barista di Serra Riccò che ha appena finito di scontare sedici anni e otto per l'omicidio nel 2007 a Sanremo della sua ex compagna Antonella Multari e da 4 mesi ricoverato nella rems di Pra': il killer è tornato in tribunale per un processo a uno dei due compagni di cella che nel 2018 lo aggredirono nel carcere di Pontedecimo anche al fine di estorcergli dei soldi.
Felpa sportiva arancione e jeans, scaldacollo nero, rasato e senza barba, lo sguardo attento e a volte fisso, Delfino è arrivato al settimo piano del tribunale scortato da una nugolo di agenti della polizia penitenziaria.
Alla vista del cronista, nessuna parola, nessuna voglia di parlare, solo sguardi dritti, come lampi.
L'udienza del processo a uno dei due suoi aguzzini in cella è durata poco ed è stata quasi subito rinviata al 18 aprile per l'assenza di alcuni testimoni. L'altro aggressore di Delfino è stato già giudicato e condannato in appello a sei anni e 9 mesi.
Delfino dovrebbe rimanere nella residenza per le esecuzioni delle misure cautelari di Pra' almeno sei anni e mezzo, scadenza però legata alla suo stato di salute mentale.
Contro l'arrivo nella struttura praese gli abitanti della zona manifestarono sino a quasi fare le barricate perché, a loro dire, quella residenza "groviera" da dove è stato sempre troppo facile fuggire, non era adatta a custodire e curare un assassino semi infermo di mente. Dopo quattro mesi però i cittadini di Pra' ammettono che la situazione lassù, per paradosso, proprio grazie all'arrivo di Delfino, è migliorata.
Dalla Rems non ci sono state più evasioni, come era successo in passato, e filtrano anche pochi rumori e poche urla. La residenza ora appare come "silenziata", dicono meravigliati gli abitanti, e molto più controllata di prima anche grazie a un numero di più vigilantes più adeguato. Non ci sono notizie sul comportamento di Delfino nella struttura, anche se alcuni abitanti in base a voci e confidenze rivelano di un atteggiamento molto determinato del killer.
Dice il contrario invece lo storico avvocato di Delfino, Riccardo Lamonaca, che garantisce: "Luca sta ambientandosi sempre di più anche partecipando a corsi come quello di ceramica, il rischio che possa evadere, come dico da sempre, non esiste, anche nella residenza di Pra' Luca, come in carcere, si sta comportando molto bene".
Unico enigma proprio gli sguardi lanciati dall'ex detenuto durante il trasferimento dall'aula all'ascensore del settimo piano, sguardi apparsi, senza motivo, inquietanti e quasi minacciosi.
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