Cronaca

Lo dice l'avvocato Alberto Rimmaudo, il difensore di Zenucchi, riportando quanto dichiarato dall'uomo, ora rinchiuso nel carcere di Massa in isolamento "per evitare che possa tentare di togliersi la vita"
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LA SPEZIA - Alfredo Zenucchi sarebbe rimasto per 36 ore vicino al corpo senza più vita della moglie Rossella Cominotti, dopo averla uccisa nella locanda di Mattarana, nel comune di Carrodano. Quando è stato fermato dai carabinieri Alfredo Zenucchi "si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi, aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi con l'auto" ha raccontato l'avvocato Alberto Rimmaudo, il difensore di Zenucchi, riportando quanto dichiarato dall'uomo, ora rinchiuso nel carcere di Massa in isolamento "per evitare che possa tentare di togliersi la vita" afferma il legale. 

La donna è morta a seguito di profonde ferite al collo e ai polsi inferte con un rasoio trovato nella stanza della coppia. L’arma del delitto si lega alla professione svolta della vittima che fino a poco tempo prima faceva la parrucchiera.

Secondo quanto dichiarato dall’uomo l’intenzione della coppia era di procedere a un omicidio suicidio ma poi Zenucchi non avrebbe trovato il coraggio di togliersi la vita. Tra i particolari rinvenuti sul luogo del delitto una lettera d’addio scritta a mano da Rossella e firmata insieme al coniuge. Una lettera in cui si palesa la volontà della coppia di farla finita. 

Inizialmente avevano pensato di farlo con il gas di scarico dell'auto, poi avendo un incidente sempre in auto, alla fine hanno scelto di ferirsi a vicenda con un'arma da taglio: ci avevano già provato il 3 dicembre, senza riuscirci, continua a raccontare il legale di Zenucchi. Poi il 6 ci hanno riprovato: Zenucchi ha ferito mortalmente Rossella Cominotti, poi ha cercato di togliersi la vita a sua volta, senza riuscirci.

Uscito dalla stanza ha chiesto il conto e un caffè corretto, per poi prendere la sua auto, una Citroen CX bianca, e andare via senza fare check out. Dopo il ritrovamento del corpo senza vita della donna, sono subito scattate le ricerche e l'uomo è poi stato poi fermato in Lunigiana, in località Terrarossa, nel Comune di Licciana Nardi al confine con quello di Aulla, in provincia di Massa Carrara. A rintracciarlo a bordo della sua auto i carabinieri della compagnia di Pontremoli a un posto di blocco che era stato organizzato a seguito di avvistamenti della sua presenza nella zona. Chi ha ritrovato la donna, invece, poco prima delle 9 è stata una addetta alle pulizie.

L’uomo rintracciato non ha posto resistenza ed è stato accompagnato alla Spezia, dove è comparso di fronte alla sostituto procuratore Elisa Loris intorno alle 17.40 circa, con al fianco l’avvocato Alberto Rimmaudo del foro di Massa. Zenucchi avrebbe, dunque, confessato di aver ferito mortalmente la moglie attorno alle 20 di mercoledì 6 dicembre e di averne poi constatato la morte attorno alle 22.30. A quel punto sarebbe rimasto al suo fianco, nella stessa stanza della locanda, per le successive 36 ore. L’interrogatorio è durato due ore scarse, al termine del quale l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Massa, dove si trova recluso con l’accusa di omicidio.

L'avvocato spiega che Zenucchi presenta delle ferite da taglio ai polsi - che si sarebbe fatto tentando il suicidio mercoledì sera - e due al collo: queste ultime gli sarebbero state fatte dalla moglie quando avevano tentato la prima volta di togliersi la vita il 3 dicembre. Nell'interrogatorio a cui l'uomo è stato sottoposto - durato quattro ore - Zenucchi è apparso "lucido", non avrebbe però spiegato i motivi del perché la coppia voleva farla finita: "Nessun riscontro a motivi economici, l'edicola gestita dai due coniugi non andava bene ma non erano oppressi dai debiti, né a questioni sentimentali, di gelosia" dice l'avvocato.

"Il ritratto che emerge - spiega il legale - è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in se stessa. Quello che ha riferito è che erano partiti il 28 novembre per la Liguria con l'intento di farla finita e 700-800 euro", raggiungendo poi l'Antica Locanda Luigina a Mattarana nello Spezzino dopo aver fatta tappa a Lerici e a Tellaro. "In una sorta di ultimo viaggio insieme", continua l'avvocato.

Lunedì mattina a Massa è fissata l'udienza di convalida del fermo davanti al gip. Il giorno dopo a Spezia la procura affiderà l'incarico per l'autopsia. Uxoricidio La Spezia, lettera con l'idea