GENOVA -Dopo l'arresto del piromane seriale i carabinieri della compagnia di San Martino sono sulle tracce del suo complice: è appurato infatti che ad appiccare le fiamme alle auto nei raid della scorsa notte le vie di San San Martino e di Borgoratti e quelli di domenica ad Albaro sono stati due giovani. Identica anche la particolare tecnica usata: gli incendiari hanno preso di mira le vetture infrangendo il parabrezza o un lunotto, o tagliata la capote, e poi vi hanno appiccato le fiamme all'interno. Da lì il fuoco si è propagato alle altre vetture.
Dicevamo una tecnica particolare perché di solito i piromani di vetture appiccano le fiamme dall'esterno, incendiando le gomme degli pneumatici. Non a caso fra le auto prese di mira negli ultimi blitz imputate al ventenne arrestato e al suo complice ci sono anche molte auto decappottabili, come la Saab bruciata in via Righetti, scelte per la maggiore facilità con cui si può accedere nell'abitacolo dalla capotte, tagliate presumibilmente con un coltello.
Il ventenne arrestato per gli incendi, che ha piccoli precedenti penali e abita nella zona a ridosso di Borgoratti, è stato individuato già dopo i raid di domenica scorsa nelle vie di Albaro, fra via Guerrazzi (nelle foto), dove sono bruciate due vetture e uno scooter, e via Righetti. Per questo la scorsa notte quando è stato segnalato l'incendio di una vettura in corso Gastaldi i carabinieri hanno subito indirizzato le indagini sul piromane di domenica, che è riuscito a bruciare auto in via Cadighiara, ma appena ha concluso il terzo, rogo, in salita Superiore della Noce, è stato bloccato con ancora le dita sporche di cenere.
Nella sua abitazione i carabinieri hanno sequestrato un accendino e una bottiglietta con liquido infiammabile.
Determinanti per incastrare l'arrestato, che è accusato di danneggiamento a seguito di incendio, e dare un nome al suo complice le immagini delle telecamere di sorveglianza delle zone in cui sono avvenuti i roghi.
Singolare quanto sta accadendo in via Guerrazzi, la strada che costeggia le piscine di Albaro: il nastro apposto la sera del rogo per delimitare l'area dell'incendio che ha distrutto due auto e uno scooter e che impedisce il passaggio dei pedoni sul marciapiede non è ancora rimosso nonostante siano trascorsi cinque giorni e il marciapiedi sia ormai pulito. I pedoni, fra cui anziani e mamme con passeggini, così sono costretti a attraversare la strada per raggiungere l'altro lato della strada, o anche passare lungo la carreggiata sfiorando le auto in transito.
Genova, preso piromane seriale: ora si cerca il complice
Il ventenne arrestato dai carabinieri ha agito con un altro giovane: i due sarebbero gli autori anche degli incendi di domenica ad Albaro
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