
GENOVA -Impossibile sapere davvero se era uno degli oltre duemila sindaci d'Italia che stanno partecipando all'assemblea nazionale della loro associazione alla Fiera del Mare aperta due tre giorni fa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma il sospetto c'è.
La notizia è che nel 2023 c'è ancora qualcuno, forse solo millantando, che si difende con frasi come "lei non sa chi sono io", che la stessa corte di Cassazione ha bollato come un vero e proprio reato di minaccia.
I fatti: nella notte, intorno alle tre un avventore di uno dei locali della movida di piazza delle Erbe, nel centro storico, visibilmente alticcio da faticare a stare in piedi si mette a cantare a squarciagola davanti al bistrot. Il titolare del locale, molto correttamente, come dovrebbero fare tutti i gestori, lo invita più volte ad abbassare il volume per non disturbare i residenti, il presunto sindaco però non smette anzi aggredisce verbalmente l'imprenditore. Ne nasce una lite e uno scambio di "complimenti" durante i quali lo sconosciuto grida la frase incriminata "sono un sindaco, io la faccio chiudere".
Il commerciante non si spaventa, anzi, lo invita ad aspettare l'arrivo della polizia, che nel frattempo è stata chiamata da alcuni passanti. Gli agenti della volante arrivano in piazza delle Erbe in pochi minuti: ma del presunto sindaco arrogante e canterino non c'è più nessuna traccia.
Rimane da sapere solo il punto interrogativo più esilarante, che cercheremo di capire appena possibile, se il titolare del locale all'affermazione "sono un sindaco, la faccio chiudere" ha risposto con una grassa risata o alla Totò con un bel "Ma mi faccia il piacere...".
IL COMMENTO
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