GENOVA -"Dalle parole dell'ex dirigente imputato la conferma che la vigilanza era una mera comunicazione da parte del concessionario, ossia Autostrade per l'Italia, al vigilante, e non c'era nessun controllo da parte dello Stato".
È la riflessione di Raffaele Caruso, avvocato delle famiglie delle 43 vittime del tragico crollo del 14 agosto 2018 dopo il lungo esame in aula di Mauro Cinelli, il primo imputato a essere interrogato dei 18 su 58 che hanno accettato il confronto in aula.
Duro anche il commento di Egle Possetti, portavoce delle famiglie vittime della tragedia: "E' stato sconfortante e angosciante sentire che il dirigente del Ministero delle Infrastrutture non interveniva ma si limitava a ricevere report fotocopia".
IL COMMENTO
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa
La Liguria fragile dimenticata dalla campagna elettorale