Cronaca

Dalle prime informazioni sembrerebbe che ad arrivare già oggi sarà un primo contingente di 50 migranti, che verranno presto smistati per altre destinazioni
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GENOVA - Potranno essere oltre duecento i migranti in arrivo da Lampedusa a Genova, negli ex cantieri Costaguta di Voltri dove da domenica sono state montate delle tende.

Dalle prime informazioni sembrerebbe che ad arrivare già oggi sarà un primo contingente di 50 migranti, che verranno presto smistati per altre destinazioni. L'hotspot di Lampedusa continua a essere sovraffollato oltre che nel caos dopo l'evasione di centinaia di migranti. Questa mattina si contano circa 1.300 ospiti. I programmati trasferimenti di ieri sera, per svuotare la struttura, sono saltati perché l'area di transito di Porto Empedocle è in una situazione critica.

Questo è solo uno degli ultimi arrivi nel capoluogo della regione: solo giovedì sera un pullman carico di migranti è stato accolto alle 5 della mattina in piazzale Kennedy da esponenti della prefettura e personale delle forze dell'ordine. A bordo del pullman 36 richiedenti asilo politico di ogni età e varie nazionalità, perlopiù africani.

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Al 15 settembre, nel capoluogo ligure, secondo i dati del Ministero dell'Interno in Liguria i migranti accolti sono 5.799, dei quali 4.447 nei centri di accoglienza straordinaria gestiti dalla Prefettura, e 1.025 nei percorsi del sistema di secondo livello di accoglienza diffusa più improntato all'integrazione, in capo ai comuni. Mille in più rispetto a fine agosto 2022.

Da parte di alcune frange della politica arriva la richiesta di più sicurezza, soprattutto per assecondare il quartiere, preoccupato dopo l'arrivo della tendopoli. "L'emergenza migranti in atto richiede un doveroso dialogo e condivisione preventiva con i territori a tutti i livelli istituzionali e l’aumento della sicurezza nei pressi delle strutture di accoglienza e, in generale, nell’area dei quartieri cittadini in cui ricadono per mitigare i forti disagi e potenziali pericoli che queste situazioni, purtroppo, inevitabilmente comportano". Lo hanno dichiarato il consigliere regionale della Lega Alessio Piana (presidente III commissione Attività produttive) e l’assessore comunale della Lega Francesca Corso (segretario provinciale Lega di Genova).

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"Prioritario, per il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è quindi interloquire anche con i Municipi genovesi e garantire idonei presidi delle Forze dell’ordine sui territori interessati. Nel caso di Voltri, occorre istituire un presidio fisso di Polizia e Carabinieri nell’area degli ex cantieri Costaguta, dove sono già state montate le tende per ospitare i migranti in arrivo da Lampedusa. Secondo quanto riferito dalla stampa, il nuovo hub di accoglienza è destinato a ospitare circa 220 migranti e i primi 50 arriveranno già nelle prossime ore. Genova è satura e non ha più spazi per ospitare migranti, adulti o minori che siano".

Sul tema è intervenuto anche il Partito Democratico: "Dopo anni di propaganda sulla pelle delle persone, assistiamo oggi al totale fallimento delle presunte politiche migratorie del Governo Meloni, che - oltre gli slogan dal dubbio valore etico - con le direttive del decreto Cutro ha lasciato migliaia di persone senza adeguati percorsi di integrazione, reso le condizioni di vita per chi arriva oggi sempre più disumane e alimentato l'illegalità".

"In questo quadro nazionale, è necessario ribadire il principio morale su cui ogni società democratica dovrebbe fondarsi: accogliere chi si trova in mare, chi scappa dai campi di concentramento della Libia e chi fugge da guerre, carestie e povertà è un dovere di tutte e tutti noi. L’arrivo a Voltri di 50 persone sbarcate nei giorni scorsi sulle coste di Lampedusa - che troveranno sistemazione in tende da campo allestite nel capannone degli ex Cantieri Costaguta - vedrà, ne siamo certi, la solidarietà e la partecipazione del tessuto associativo e di volontariato del territorio, che sempre si è attivato di fronte ad emergenze di tipo umanitario".

"In questo senso le parole del Presidente del Municipio VII Barbazza, che consegna alla stampa la sua estraneità alla gestione dell’accoglienza, preoccupano per il dovuto e necessario dialogo con il territorio - continua -. Non può, infine, non destare perplessità la scelta di un capannone industriale per accogliere persone per le quali risultano al momento sconosciute le condizioni fisiche e psicologiche, il numero di minori non accompagnati o i percorsi e le tempistiche che si immaginano per un’accoglienza dignitosa".

"Nell'auspicare che il Governo abbandoni la gestione miope del fenomeno migratorio attuata in questi mesi e abbracci la strada della cooperazione europea, chiediamo intanto che l’amministrazione genovese si faccia carico della situazione di Voltri con responsabilità e trasparenza, poiché riteniamo che coinvolgere e informare - anche nei tempi stretti dell’emergenza - sia il solo modo di costruire veri percorsi di accoglienza e per non pregiudicare l’impegno del territorio".

Contro la decisione anche la Cgil, che ha definito la scelta "inopportuna nel metodo e nel merito. Ancora una volta si è di fronte a soluzioni estemporanee e irrispettose che non tengono in considerazione le reali necessità di chi scappa da guerre, fame e violenze e si prestano a non essere comprese dal territorio destinato ad ospitarle. Come più volte denunciato dal mondo dell’associazionismo e che accoglie gran parte dei disperati che arrivano nel nostro Paese, non si tratta di numeri ma di persone in carne ed ossa che troppo hanno sofferto e che meritano una accoglienza degna di questo nome".

"Allestire una tendopoli per 50 migranti, sotto ai container impilati in terza fila a Voltri, significa voler evidenziare una situazione di emergenza, mentre un normale sistema di accoglienza in gran parte smantellato nel corso degli anni avrebbe trovato soluzioni naturali, non emergenziali, e rispettose della dignità di tutti. Oggi la vera emergenza è ricostruire la rete dell'accoglienza per garantire regole che evitino di spingere alla marginalità sociale questi esseri umani che a quel punto diventano facile preda di situazioni poco controllabili".

Intanto, a Roma, sono state varate nuove misure sui migranti dal Consiglio dei ministri. Tra queste l'allungamento a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento per il rimpatrio e la previsione di nuovi Cpr, che entrano all'interno del decreto legge per il Sud già approvato il 7 settembre, quello che tra le altre cose istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno e stanzia dei fondi per Lampedusa.

A Ventimiglia, altra zona rossa e di difficile gestione dei migranti, continua il malcontento legato alla tensione con la Francia e il suo confine. A Mentone nascerà un centro temporaneo per migranti che potrebbe essere allestito in un parcheggio. A Ventimiglia però, per il momento, non cambierà nulla (LEGGI QUI).