GENOVA - "Albanesi di m...". Sarebbe questa frase indirizzata da una donna visibilmente ubriaca a un ventenne albanese a scatenare la lite davanti a un bar karaoke di Bolzaneto poi sfociata in un'aggressione a colpi di pistola esplosi dall'amico sessantenne della donna contro il giovane straniero.
E' successo intorno all'una della scorsa notte in via Pastorino: l'autore del ferimento, Fioravanti Menotti, dopo l'agguato è fuggito, ma i carabinieri lo hanno rintracciato dopo neanche dodici ore, nella zona di via Polonio, dall'altra parte del Polcevera, dove abita, e per lui è scattato il fermo per tentato omicidio.
Si tratta di un marittimo da una vita imbarcato sulle navi, un incensurato da tutti descritto come una brava persona. Stessa descrizione del 25enne albanese ferito, un giardiniere, anche lui in compagnia di una ragazza. Il giovane conosce da tempo e aveva buoni rapporti con chi gli ha sparato: ma è salvo per caso, perché il pistolero era talmente ubriaco da centrarlo con solo uno dei tre colpi che ha esploso.
La pistola usata per il ferimento, calibro 9, è stata sequestrata dai carabinieri, ma era regolarmente detenuta, come un altro revolver e due fucili pare sequestrati in casa del fermato.
La ricostruzione della drammatica tensione vissuta in via Pastorino è confermata da molti abitanti della zona, come uno zio del ferito, che sottolinea la frase razzista rivolta dalla donna al nipote, e da Antonio Tahiri(nella foto in alto), amico e connazionale del ferito, "tutto è nato dal fatto che il sessantenne e la sua donna erano ubriachi, poi quella frase ha acceso gli animi".
Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Sampierdarena in collaborazione con i colleghi delle stazioni di Bolzaneto e di Rivarolo e coordinate dal sostituto procuratore di turno Giovanni Arena.
Gli spari davanti ai due locali della notte di via Pastorino hanno scosso Bolzaneto, quartiere di periferia ma tranquillo, anche se qualche abitante, come Marco Vignolo (nella foto in basso), si lamenta delle frequentazioni notturne, "qui ci sono tante brave persone, ma anche brutta gente con tanti problemi, non dimentichiamo che a poca distanza, sulle alture, ci sono ghetti di case popolari dove sono state concentrate troppe persone problematiche".
IL COMMENTO
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