Cronaca

Michela Luccarda è prigioniera nel suo negozio a Sottoripa: "Mai raggiunto un livello così elevato di degrado e di violenza, occorrono più controlli". La beffa: nella piazza non c'è il divieto di consumare alcolici in strada
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GENOVA -"L'aggressione con il machete è solo l'ultima di una lunga serie di violenze e di risse: qui la situazione sta peggiorando ogni giorno di più".



E' un vero e proprio appello quello lanciato da Michela Luccarda, storica negoziante di Sottoripa, dove gestisce un negozio di maglierie e indumenti da lavoro e dove è rimasta quasi l'unica commerciante italiana fra tanti stranieri: "Il problema sono le persone che bivaccano qui davanti, la sera ce ne sono decine in pochi metri quadrati e molti sono con una birra in mano, così basta un nulla ad incendiare gli animi".

Persone che per buona parte sono spacciatori che attendono i clienti.

La beffa è che in piazza Caricamento, contrariamente a Sottoripa, non c'è il divieto di bere alcolici in strada, per questo la polizia locale proporrà al Comune di estendere l'ordinanza. "Ma quello che serve di più - aggiunge Michela Luccarda - è un presidio fisso di persone in divisa dal pomeriggio a notte fonda".