LA SPEZIA - Paura nella sede dell'Arci Canaletto della Spezia cori da stadio dove sabato notte un gruppo di attivisti di estrema destra avrebbe provato a entrare inneggiando cori e minacciando i giovani all'interno.
Ne danno notizia i gestori del locale sui loro profili social. I post parlano di "modalità squadriste, volte a intimorire gli avventori tra i quali tanti giovani, fermate dalla reazione calma dei soci, senza cedere alle provocazioni di questi nuovi fascisti, hanno impedito loro di entrare nel circolo". Già in passato sui muri esterni del circolo, da anni attivo in ambito sociale e nella rivendicazione dei diritti della comunità Lgbtq, erano apparse scritte e simboli collegati al mondo dell'estrema destra.
Sui social, nelle ore successive all'episodio, che per adesso non ha generato alcune denuncia alle forze dell'ordine, sono apparsi video che mostrano frammenti del gesto. Mostrano un gruppo di uomini, apparentemente giovani, di fronte ai cancelli dell'Arci Canaletto intonare cori che ricalcano quelli che si sentono nelle curve degli stadi di calcio, e poi "dove sono gli antifascisti?" e inviti a "spaccare la testa al comunista di m...".
La segreteria provinciale spezzina della Cgil parla di un "salto di qualità nelle azioni intimidatorie", mentre Guido Melley e Roberto Centi di LeAli denunciano come gli estremisti "pensano oggi, grazie al clima politico generale, di restare impuniti".
Solidarietà arriva dal Pd cittadino, mentre il consigliere regionale democratico Davide Natale ha presentato un ordine del giorno in Consiglio parlando di "un episodio da non sottovalutare". Domenica 27 novembre il circolo ha organizzato un'assemblea che si terrà alle 18: "È arrivato il momento di parlarne mettendoci la faccia e senza la paura di farlo. Dobbiamo veramente aspettare un pestaggio per intervenire?".
IL COMMENTO
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