Cronaca

A ritrovare la piccola camera era stato uno studente che ha subito scattato una foto e condiviso l'immagine con i suoi compagni di corso su Whatsapp
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SAVONA - È stato trovato dopo la denuncia di uno studente l'uomo che ha nascosto una microcamera nel bagno delle femmine nel campus universitario di Savona. 

A ritrovare la piccola camera era stato uno studente che ha subito scattato una foto e condiviso l'immagine con i suoi compagni di corso su Whatsapp. Il messaggio è stato inoltrato da centinaia di studenti fino ad arrivare ai vertici dell'Università che si è subito messa al lavoro insieme alla polizia.

Il giovane aveva notato qualcosa penzolare sotto al lavandino e dopo aver controllato ha trovato quello che sembrava proprio una microcamera, attaccata a uno scatolotto e diretta verso i bagni delle donne con del nastro adesivo. Dopo averla riposizionata se ne è andato per poi tornare e non trovarla più: in quel momento ha notato un uomo che con fare sospetto sostava proprio di fronte alla porta del bagno.

L'uomo si è poi rivelato il colpevole: un italiano, di circa 50 anni, che non svolgeva attività direttamente legate all'Università ora fermato dagli agenti della polizia di Savona. 

Non solo le indagini, al campus fuori Genova, dopo il grave episodio, è stato anche messo a disposizione un canale di supporto psicologico per le studentesse. Il prorettore Marco Testa, a nome del Rettore dell'Università di Genova e di tutti coloro che lavorano e studiano al Campus, ha detto di non aver sottovalutato la gravità della situazione fin da subito: "Ci siamo messi a disposizione delle forze dell'ordine e condividendo con loro le registrazioni delle telecamere di sicurezza presenti nel nostro Campus. L'episodio, seppur negativo, ha dimostrato ancora una volta come la stretta sinergia tra i differenti enti del territorio sia fondamentale in qualsiasi circostanza. In quest'ottica e al fine di contrastare il più possibile questi fenomeni, stiamo progettando con la Questura anche alcuni incontri contro la violenza di genere che attiveremo nei prossimi mesi".

"Infine, voglio sottolineare come questa vicenda rappresenti un episodio unico e isolato nella storia del polo universitario savonese. Il Campus di Savona è — ancora di più alla luce di quanto avvenuto — un ambiente totalmente sicuro per gli studenti che accogliamo da tutta Italia, rappresentando non solo un polo di eccellenza e all’avanguardia ma anche un luogo protetto e tutelato dove poter crescere a livello personale, accademico e professionale".

 

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