Cronaca

Tensione con le forze dell'ordine all'arrivo dei lavoratori all'Aeroporto: il bilancio è di tre agenti feriti e 10, fa sapere la Fiom, operai contusi
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GENOVA - Ancora tensioni a Genova: dopo due giorni di sciopero per i lavoratori di Ansaldo Energia, tra solidarietà e polemiche dopo il blocco di quasi otto ore del nodo di San Benigno nella giornata di mercoledì, oggi il corteo si è spostato verso l'aeroporto dove gli operai hanno occupato il terminal delle partenze. Scalo chiuso per ore con ritardi e voli in arrivo dirottati su altri aeroporti: centinaia i passeggeri rimasti a terra o costretti sui pullman messi a disposizione dalle compagnie aeree per raggiungere le stazioni ferroviarie.

Una giornata che si conclude con quella che viene definita 'una prima vittoria' per i lavoratori dell'azienda metalmeccanica, ovvero una ricapitalizzazione da parte del maggior azionista di Ansaldo, Cassa Depositi Prestiti, ma l'alto rischio di una denuncia. Gli 'ansaldini' sono tornati in corteo verso l'azienda solo alle 18,30, dopo ben otto ore di occupazione che hanno bloccato completamente le operazioni aeroportuali con lunghe code agli sportelli delle aziende, visi spaesati all'interno del terminal partenze e rabbia per chi non è riuscito a partire. Il reato, per molti, è quello di interruzione pubblico servizio.

Per altri, invece, si parla di accuse più gravi. La protesta è infatti iniziata prima delle 6 di questa mattina davanti alle portinerie di accesso dell'azienda. Poi una lunga camminata fino alla rotonda Castruccio dove il corteo si è scontrato con i poliziotti del reparto mobile. Il bilancio è di tre agenti feriti e 10, fa sapere la Fiom, operai contusi, molti dei quali rischiano una denuncia per lesioni o resistenza. Ad aiutare le forze dell'ordine le telecamere presenti nella zona.

Tra le polemiche anche gesti di solidarietà come quello avvenuto questa mattina in via Cantore. Lungo la strada, di primo mattino, alcune serrande sono rimaste giù più del solito: "Si apre alle 10 in vicinanza ai lavoratori Ansaldo", si leggeva sui cartelli apposti alle saracinesche. 

Dura invece la presa di posizione del governatore Toti e del sindaco di Genova Marco Bucci: "Nessuna vertenza sindacale legittima azioni di teppismo che danneggiano altri lavoratori e tutti i cittadini di Genova. I giusti diritti non si difendono calpestando i diritti di altri" spiegano.

Immediata la risposta della Fiom: "Ma quale teppismo, questa è una lotta di lavoratori che si esprime con modalità più aspre" (LEGGI QUI)

Una giornata di grande tensione che per fortuna si è conclusa in serata con gli spiragli di luce e di dialogo accesi dalla proposta scritta di Cassa Depositi e Prestiti. "Questo è il risultato delle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici di Ansaldo e di tutta la città di Genova che ci ha sostenuto - si legge in un comunicato della Rsu dell'azienda -. È un punto da noi conquistato giocando fuori casa e contro un avversario difficile come la Cdp".

I sindacati, invece, non esultano ancora: "A seguito di questo si concludono le iniziative di sciopero, ma deve essere chiaro a tutte le parti coinvolte che è solo il primo tassello della messa in sicurezza e del rilancio di Ansaldo Energia di cui la diretta conseguenza deve essere la sicurezza dell'occupazione dei dipendenti e delle dipendenti diretti e dell'indotto - concludono il segretario generale Cisl Liguria Luca Maestripieri e il segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano - . Dalle parole bisogna passare molto velocemente a fatti che siano tangibili e verificabili".

Prima delle 19 il corteo, ormai dimezzato, è tornato verso l'azienda lasciando il presidio installato dalla mattina all'Aeroporto.  

 

 

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