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GENOVA - "Nessuna vertenza sindacale legittima azioni di teppismo che danneggiano altri lavoratori e tutti i cittadini di Genova. I giusti diritti non si difendono calpestando i diritti di altri. Questo indebolisce ogni giusta rivendicazione contrapponendo lavoratori a lavoratori" Così il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci dopo il blocco dell’aeroporto da parte dei lavoratori di Ansaldo Energia.

"Spiace che nonostante il totale appoggio comunicato questa mattina da Regione e Comune alle delegazioni sindacali e le rassicurazioni fornite per quanto possibile si sia scelta la strada delle occupazioni illegali, delle interruzioni dei servizi pubblici e dell’arbitrio - aggiungono -. Molte di queste azioni per altro si configurano come reati e spero che i sindacati responsabilmente se ne dissocino. Esprimiamo invece solidarietà alle Forze dell’Ordine che in questi momenti stanno gestendo con grande responsabilità una situazione non facile". 

Questa mattina il presidente della Regione, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci e all’assessore alle attività produttive Andrea Benveduti avevano incontrato le delegazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil ed i rappresentanti di categoria dei metalmeccanici Fim, Cisl, Fiom Cgil, Uilm per informarli dalle attività svolte da Regione Liguria in relazione alla vertenza Ansaldo Energia. Il presidente Toti e il sindaco Bucci hanno relazionato alle delegazioni sindacali di aver sentito ieri, in più occasioni, i massimi vertici del gruppo industriale e della controllante Cassa Depositi e Prestiti.  "Purtroppo - concludono Toti e Bucci- fatti come questi del blocco dell'aeroporto non aiutano né il dialogo nè la possibilità di costruire un percorso responsabile di occupazione e di crescita”.

Immediata è arrivata la risposta dei lavoratori Fiom: "Ma quale teppismo, questa è una lotta di lavoratori che si esprime con modalità più aspre. Dopo la giornata di ieri che si è conclusa con un comunicato senza risposte questi sono i risultati" spiega il segretario genovese della Fiom Stefano Bonazzi. "Ieri evidentemente il messaggio nei palazzi romani non è arrivato - conclude -, vediamo se arriva oggi. E' ora che a Roma qualcuno si svegli".