GENOVA -Ha raggiunto con una barca il terminal Sech nel porto di Genova e dopo essersi arrampicato su una delle mastodontiche gru ha minacciato di buttarsi nel vuoto.
Massimo Piazzini, genovese sessantenne, pescatore con alle spalle una vita molto difficile e sfortunata, è tornato a protestare con gesti clamorosi.
L'uomo la scorsa notte ha messo in atto questa plateale protesta per chiedere aiuto: "Sono senza lavoro e siccome non sono riuscito a pagare l'affitto mi è arrivato anche lo sfratto, vivere così non ha senso. Ho bisogno di aiuto".
La scorsa notte a convincerlo a desistere e a scendere dalla gru, alta sino a settanta metri, sono stati i militari della Capitaneria di Porto e i vigili del fuoco. Poi sono intervenuti gli operatori del 118 che lo hanno rassicurato e trasferito al pronto soccorso del Galliera.
In passato, nel 2017, Piazzini era salito più volte su una gru abbandonata in un cantiere della Darsena perché aveva ricevuto lo sfratto dalla sua casa comunale di via dei Pescatori, alla Foce: le sue proteste e i suoi oggettivi problemi gli avevano permesso di ottenere un alloggio popolare nell'area di Palazzo Reale da parte del Ministero dei Beni Culturali.
Tutto è filato liscio per anni, sino a quando Piazzini ha avuto un lavoro da pescatore: poi senza stipendio non è riuscito a pagare l'affitto, da qui lo sfratto e di nuovo l'incubo di tornare in strada. E per questo Piazzini è tornato a salire su una gru in porto, il suo ambiente naturale, minacciando di lanciarsi nel vuoto. "Io e mia moglie viviamo con la pensione di lei, 290 euro, non mi hanno concesso neppure il reddito di cittadinanza che regalano a tutti, così non ha senso continuare a vivere, ho bisogno di un lavoro".
IL COMMENTO
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