Cronaca

Un abitante: "I gestori dei centri inadeguati". Tensione anche per gli ospiti del Massoero al Molo. Carratù (Municipio Centro Est): "Serve più vigilanza". Ma nei vicoli c'è anche chi invita alla tolleranza
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GENOVA -In passo dell'Acquidotto, a Castelletto, dopo la guerriglia dei giorni scorsi nel centro per minori stranieri non accompagnati gli abitanti avrebbero minacciato di organizzarsi e presidiare lo zona per invitare i ragazzi a rispettare le regole, in più chiedono una vigilanza fissa da polizia e carabinieri.

Lo svela Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro Est: "Ho avuto un incontro con i cittadini, mi hanno detto di essere esasperati e chiedono maggiori controlli, in caso contrario sono disposti a scendere in strada in prima persona".

Il boom di arrivi di minori stranieri senza genitori, dall'inizio dell'anno già 350 contro i 450 arrivati in tutto il 2021, sta infiammando l'estate di Genova e di altre città italiane.

L'ultima scintilla dai giardini di Brignole dove l'altra sera due giovani stranieri hanno rapinato un passante e sono stati poi fermati e denunciati dalle volanti della polizia.

Uno di loro, un magrebino neanche 14 anni, è alloggiato al primo piano dell'Asilo Notturno Massoero di via del Molo, lo storico centro di accoglienza dei clochard della città aperto da un mese ai minori per fronteggiare l'emergenza.

Quello di via del Molo (nella foto a sinistra) è solo l'ultimo centro in cui sono stati dirottati questi ragazzi, prima alloggiati all'ostello del Righi, e poi dopo la rivolta degli abitanti, distribuiti in altre strutture: a Nervi e a Castelletto, appunto in passo dell'Acquidotto (nella foto a destra).

Tutti i centri tranne quello di Nervi sono sul territorio del Municipio diretto da Carratù che sottolinea l'importanza dei tutor: "Molti problemi nascono perchè ai ragazzi privi di tutore legale non si possono impartire ordini e così i minori fanno quello che vogliono".

Iter, quelli per nominare un tutor, che ingolfano il lavoro del tribunale dei minorenni che però non ha abbastanza personale per fronteggiare in modo adeguato l'emergenza.


Uno degli abitanti più risentiti di quanto accade a Castelletto è Gaetano Cassini, che abita al fianco del centro di Passo dell'Acquidotto ed è molto documentato sulla gestione dei minori: "Noi pretendiamo più controlli dalle forze della polizia ma anche più attenzione dai gestori dei centri di accoglienza pagati e bene per farlo visto che si parla di 75 euro al giorno per ogni ospite".

L'ultima puntata di questa infinita sequenza di episodi legati ai minori stranieri porta nel solito centro storico, imbuto di ogni malessere sociale della città: come detto parte dei ragazzi di Castelletto sono stati trasferiti in via del Molo, al primo piano dello storico asilo notturno Massoero, dove gli abitanti hanno subito presentato un esposto per mandarli via. Cosa hanno fatto i ragazzi da quelle parti? Pare che almeno in due occasioni abbiano litigato in modo brutale in tarda serata e per questo disturbato la quiete della zona. E poi qualcuno ha importunato qualche ragazza.

Non tutti però al Molo sono duri con i giovani migranti, a sentire gli artigiani della zona infatti la situazione non è così esplosiva: "Sono ragazzi spesso con alle spalle esperienze dure che nessuno di noi ha mai vissuto, non gettiamo benzina sul fuoco e cerchiamo di aiutarli, il loro futuro è nelle nostre mani" dice un artista che ha il laboratorio affacciato sul dormitorio dei minori stranieri. Stesso tenore da parte di uno studio di odontotecnici a due passi dal centro: "Questi ragazzi non ci hanno mai creato problemi".

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