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GENOVA - Quattro cuccioli e un pastore maremmano sono stati portati nella caserma della polizia stradale dopo un incidente a bordo di un veicolo che stava trasportando gli animali. Proprio il maremmano di grossa taglia, dopo aver divelto la rete che separava i cani dal resto dell'abitacolo, ha morso la conducente alla testa.

La pattuglia accorsa sul posto ha soccorso la conducente che è stata portata in ospedale.

Il maremmano doveva essere sottoposto a intervento chirurgico ad una zampa e per questo motivo si è innervosito. A bordo vi erano altri 4 cuccioli. Sono stati tutti portati in caserma dove personale Asl è intervenuto in sicurezza, prelevando il maremmano e i cuccioli. I cani provenivano dal meridione ed erano a bordo di un veicolo di un'associazione che si occupa di collocare animali abbandonati.

PORTOFINO - Altri problemi giudiziari per il sindaco di Portofino Matteo Viacava, già in passato finito nei guai per le borse contraffatte vendute dal suo negozio: il noto imprenditore Maurizio Raggio, ex compagno della contessa Francesca Vacca Agusta e negli anni '80 uomo di fiducia di Bettino Craxi, lo ha denunciato per conflitto di interesse.

Tutto nasce dalla decisione di bloccare un parcheggio che Raggio voleva costruire nella centralissima piazza della Libertà, a detta dell'imprenditore per impedire il progetto il Comune ha cambiato il Puc, il Piano urbanistico comunale, una votazione a cui avrebbe preso parte Viacava a cui però, per Raggio, il sindaco non poteva partecipare per un conflitto di interessi.

Nell'area interessata alla variazione c'è il capannone in gestione a Giacomo Viacava, padre del primo cittadino, titolare di un'azienda specializzata nella lavorazione del legno, come si legge anche nel curriculum di Viacava, in cui risulta dipendente lo stesso primo cittadino. Il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati che coordina il pool di magistrati che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione ha aperto un fascicolo d'inchiesta sul parcheggio della discordia. Un atto dovuto per avviare le indagini. A curare gli interessi di Raggio è il suo storico legale di fiducia, l'avvocato Pasquale Tonani.

I reati che vengono ipotizzati a carico di Viacava sono quelli di interessi privati in atti d'ufficio e di falso. Quest'ultima ipotesi nasce appunto dal fatto che il sindaco ha partecipato in due distinte occasioni, nel 2021 prima e nel novembre dello scorso anno, alle votazioni in consiglio comunale, contrariamente a quanto previsto dal testo unico sugli enti locali, che prescrive agli amministratori di astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado

L'esposto è stato depositato una settimana fa da Enzo D'Alessio, imprenditore genovese e amministratore unico della Immobiliare Portofino srl, società che ha comprato l'area con l'idea di realizzare un parcheggio ma che ora si trova proprietaria di un terreno senza più alcun valore commerciale. L'immobiliare Portofino è appunto riconducibile a Maurizio Raggio.

GENOVA - Venerdì sera violento in via Cantore a Genova: un ragazzo di 19 anni è stato aggredito e ferito da una decina di giovani, finendo in codice rosso all'ospedale. Il fatto è accaduto attorno alle ore 23 a Sampierdarena: a dare l'allarme sono state alcune persone che hanno trovato il giovane straniero ferito e confuso. Alcuni militi della pubblica assistenza della zona lo hanno soccorso e lo hanno portato in codice rosso all'ospedale Villa Scassi

Secondo quanto ricostruito dai racconti della vittima, di origine tunisina e ospite del centro di accoglienza di via del Campo, è stato aggredito senza apparente motivo da questo gruppo di persone, tutte vestite di nero e a lui sconosciute. Sembrerebbe una spedizione punitiva o un tentativo di rapina. Sul fatto indaga la polizia, intervenuta assieme al 118, che ha acquisito le telecamere di videosorveglianza della zona per ricostruire quanto accaduto.

 

SANREMO - All'indomani della tragedia che ha sconvolto i cittadini di Sanremo e di Triora, quella di Mohtadi Doukhani, 17enne morto investito da un tir mentre andava a scuola con la sorella, i genitori degli studenti si sono dati appuntamento alle 11 di questo sabato davanti alla sede dell'istituto Ruffini Aicardi. Il motivo del presidio è chiedere più sicurezza per i propri ragazzi perché non si può morire andando a scuola, come ha ribadito l'assessore regionale alla scuola Simona Ferro, tra i tanti messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia nella giornata di ieri. E intanto anche la sorella, Manar Doukhani, 15 anni, è rimasta gravemente ferita ed è ricoverata all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure in gravissime condizioni: è stata sottoposta ad un intervento chirurgico che è terminato intorno alle 2 di notte. L'intervento è stato eseguito da una equipe composta da tre chirurghi ortopedici e uno di chirurgia vertebrale, oltre all'anestesista e al personale infermieristico specializzato di sala operatoria. "Dopo l'intervento la paziente risulta stabile all'interno di un quadro di gravità clinica generale. Si trova attualmente in rianimazione in prognosi riservata", fa sapere la Asl in una nota. 

Sanremo, muore 17enne travolto da pirata della strada: arrestato camionista - LA NOTIZIA

I due fratelli stavano percorrendo la bretella di via Frantoi Canai, una strada senza marciapiede che viene utilizzata da studenti e non solo come 'scorciatoia', passando rasenti al guardrail o al muro, a pochi cm di distanza dalle auto che passano. Un percorso pedonale e alternativo c'è ed è a pochi metri di distanza, ma come raccontato anche dai professori di Bussana "Purtroppo è così da quarant'anni, per comodità si passa di lì: abbiamo cercato di dissuadere i ragazzi molte volte, ma non c'è verso". E infatti, poche ore dopo la tragedia, alcuni compagni sono passati proprio nello stesso punto dove i due giovani sono stati investiti. 

Palloncini bianchi e gli occhi pieni di lacrime: così i compagni hanno deciso di salutare il compagno. E adesso le famiglie chiedono più tutela per i loro ragazzi, dato che c'erano mamme che già prima dell'incidente chiamavano i figli per accertarsi che fossero arrivati sani e salvi, proprio per quella bretella. "Le scuole e i nostri ragazzi sono abbandonati. Vorremmo vedere dei vigili, perché non c'è nessuno che ci tutela. Il signor sindaco sappia da parte di tutte le mamme che stavolta andremo avanti e non staremo più zitte: o risolvono il problema o faremo la guerra". Chiedono che i figli "vengano accompagnati da uno scuolabus davanti alla porta, perché questa non è una scuola, ma un posto di lavoro, con i camion che continuano a passare avanti e indietro", hanno detto alcune famiglie.

"Non mi sarei mai aspettata una tragedia del genere", dice Sara, compagna di classe di Mohtadi. "Sicuramente c'è tanta rabbia, perché è inaccettabile che andando a scuola si rischi la vita. Lui era una bravissima persona, era magico, non ci sono parole negative per descriverlo. Era un pezzo di pane, non se lo meritava, perché morire a diciassettenne anni è inaccettabile". Anche Sara ammette di percorrere abitualmente quella strada. E il padre spiega: "Ci sono navette troppo piccole, così spesso i ragazzi si trovano sull'Aurelia per aspettare i mezzi pubblici". I pulmini sono piccoli e non sufficienti per tutti, per questo molti poi prendono gli altri mezzi. 

All'incontro presente anche un'insegnate, Maria Cristina Verda: "Sono qui per solidarietà. Ci aspettiamo più controlli, avevamo bisogno di una scuola, perché da quella dov'eravamo a Sanremo, siamo stati sfrattati. La scuola che ci hanno dato è stata una condizione positiva, ma purtroppo con qualche magagna che non ci aspettavamo così forte". Tra l'altro il plesso scolastico nei prossimi mesi dovrebbe ampliarsi ulteriormente, portando molti più ragazzi nella zona.

Ad acuire il problema è il cambio della viabilità che ha portato nelle ultime settimane maggior traffico su quella bretella. "Ora tutti, sia per andare a Ponente sia per andare a Levante passano di lì", spiega un cittadino ai microfoni di Primocanale. "Da subito avevamo lamentato questo cambio di viabilità, segnalando che per noi era peggiorativa". E conferma questo anche il sindaco di Triora, Massimo Di Fazio.

"Il progetto è anche stato realizzato con i criteri, ma siamo stati ragazzi tutti e la stradina per i pedoni non è stata così tanto utilizzata: bisogna modificare il tragitto dei mezzi pubblici. Quanto accaduto ci deve far riflettere"

La strada è anche interdetta al traffico di mezzi pesanti, ma in questo tragico venerdì mattina, l'autista rumeno del tir sembra non fare caso al cartello. E dopo aver travolto i due giovani, il camionista non si è fermato a soccorrerli perché, secondo le sue prime dichiarazioni, "non si sarebbe accorto di nulla". La polizia lo ha rintracciato poche ore dopo, grazie alle descrizioni fornite da alcuni testimoni, e per lui è scattato l'arresto: dovrà rispondere di omicidio stradale, omissione di soccorso e lesioni colpose.

Sanremo: dopo l'incidente ancora studenti sulla strada della morte - IL VIDEO SHOCK

Intanto è lutto cittadino a Triora, dove i due studenti vivevano con la famiglia nell'antico borgo medievale della Valle Argentina. Per l'intera giornata sono state annullate tutte le manifestazioni previste e sarà, inoltre, rispettato un minuto di silenzio da parte dei commercianti. 

GENOVA - Li hanno fermati dopo l'ultimo colpo: in macchina avevano 180mila euro in contanti e oltre 700mila tra gioielli e orologi di lusso. La squadra mobile ha arrestato due uomini, albanesi di 38 e 35 anni, che avevano appena commesso un furto nel quartiere residenziale di Albaro.

Nel box dell'appartamento in cui vivevano, a Marassi, gli agenti hanno trovato altri gioielli rubati da almeno altri tre appartamenti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, stamani uno dei due è rimasto in auto mentre l'altro è entrato nell'appartamento di un imprenditore portando via la cassaforte e i monili con diamanti e pietre preziose, oltre a una collezione di Rolex e altri orologi di valore. In macchina i poliziotti hanno trovato anche un flessibile e altri arnesi per lo scasso.

I due sarebbero gli autori dei colpi di sabato notte in via Gobetti (dove sono stati portati via due Rolex e 10 mila euro in contanti) e in via San Martino. I due, ipotizzano gli inquirenti, avrebbero studiato prima le abitudini delle vittime da colpire per agire indisturbati. In tutti i casi, infatti, i proprietari della case svaligiate erano via in montagna per la settimana bianca. Uno dei due ladri risiede da tempo a Genova mentre il secondo sarebbe un trasfertista arrivato dall'Albania solo per i colpi e poi ripartire. Dopo l'arresto le indagini proseguono per capire se la coppia sia responsabile di altri furti in appartamento delle ultime settimane.